Avete definito trascurabile il rilascio di formaldeide ed isocianati presenti nei pannelli OSB e multistrato fenolici: cosa rilasciano nell'ambiente in caso d'incendio?

anonimo: Avete definito trascurabile il rilascio di formaldeide ed isocianati presenti nei pannelli OSB e multistrato fenolici: cosa rilasciano nell'ambiente in caso d'incendio?

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (07.02.2009)
Nr.: 8451


Risposta team esperti Ing. Massimo Del Senno:

L’emissione di formaldeide dalle resine condensate ureiche o fenoliche è dovuta alla degradazione dei legami metilenici, specie in ambiente umido e a basso pH (acido), nelle resine fenolo-formaldeide questo meccanismo è praticamente trascurabile.
Le resine a base di isocianati sono in realtà  dei poliuretani, ottenuti per addizione di isocianati e polioli, in nessuna fase della produzione e dell’uso è possibile svolgimento di formaldeide, dato che questa specie chimica non è presente, quanto all’emissione di isocianati, come appunto detto, nel materiale addizionato NON CE NE SONO, dato che siamo in presenza di poliuretani, che sono solidi chimicamente inerti.
In caso di incendio le resine fenoliche, dato che contengono carbonio, ossigeno e idrogeno non possono sviluppare che anidride carbonica e vapor d’acqua. Ovviamente in condizioni di deficienza di ossigeno potrebbe svilupparsi anche monossido di carbonio, ma questo si svilupperebbe anche anche (e soprattutto) nel legno (presente per il 90 e passa per cento della massa del pannello), non si tratta quindi di emissioni proprie delle resine fenoliche, ma di tutte le sostanze contenenti carbonio (tra cui, appunto, il legno).
Per quanto riguarda i poliuretani, il contenuto di azoto puo determinare in caso di incendio la formazione di ossidi di azoto e, in ambiente povero di ossigeno, anche di acido cianidrico: va pero fatto osservare che i poliuretani sono difficilmente combustibili e che la quantità  presente nei pannelli a base di legno è talmente bassa (anche qui meno del 10 per cento) che è praticamente impossibile che si raggiungano concentrazioni pericolose. In pratica il rischio di emissioni è segnalato per l’incendio di depositi o comunque di quantità  importanti. Va detto che la combustione, specie senza fiamma, di sostanze proteiche di largo impiego, segnatamente lana e seta presenta un rischio molto maggiore di emissione di HCN che non la combustione di pannelli legato con adesivi isocianici.


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