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Come considerare le limitazioni di diametro massimo dei mezzi di collegamento nelle zone dissipative di pareti intelaiate nel caso dell'uso di cambrette?
Roberto Bezzi, TN (Ingegnere): Nel calcolo di strutture in legno a telaio ad alta capacità di dissipazione energetica (classe A) al punto 7.7.3. le NTC2008 permettono l'utilizzo di un fattore di struttura q0 pari a 5 a patto di utilizzare chiodi di diametro non superiore a 3.1 mm. E' possibile considerare lo stesso fattore di struttura se anziché chiodi si utilizzano cambrette? L'EC5 al punto 8.4 (5) con delle limitazioni geometriche permette di equiparare le cambrette ai chiodi; cio è ammesso anche dalla norma italiana?
ultimo aggiornamento
10.10.2014 (06.12.2013)
Nr.: 15300
Risposta team esperti :
In accordo con il punto 7.7.3 delle NTC2008, al fine di garantire valori del fattore di struttura q superiori ad 1,5, le zone dissipative devono essere in grado di deformarsi plasticamente per almeno tre cicli a inversione completa, con un rapporto di duttilità statica pari a 4 per le strutture in CD »B« e pari a 6 per le strutture in CD »A«, senza che si verifichi una riduzione della loro resistenza maggiore del 20%.
Tali disposizioni possono considerarsi soddisfatte se "nelle pareti e nei diaframmi con telaio in legno, il materiale di rivestimento strutturale è di legno o di materiale da esso derivato, con uno spessore minimo pari a 4d e con diametro d dei chiodi non superiore a 3,1 mm". Tale limitazione sul diametro massimo dei connettori/spessore minimo del rivestimento a base di legno vuole garantire la rottura duttile del mezzo d'unione. A nostra conoscenza non sono presenti nelle norme o nei commentari indicazioni specifiche relative all'applicabilità di tale regola anche alle cambrette che, pur venendo calcolate come chiodi, in genere presentano una duttilità inferiore agli stessi a seguito di test ciclici.
E' bene inoltre sottolineare che i valori dei fattori di struttura riportati nella tabella 7.7.I sono i valori massimi che possono essere adottati e che la responsabilità della scelta di tale valore spetta al progettista.