Come garantire una sufficiente durabilità  alla testata di una trave in legno?

anonimo: All'appoggio di una trave in legno su una muratura è meglio:

1) mettere inferiormente un dormiente in legno duro e lateralmente semplicemente lasciare un'intercpedine d'aria di 2/3 cm;
2) come sopra ma riempire l'intercapedine con dei fogli di 2/3 cm di sughero per evitare che si accumuli polvere nell'intercapedine;
3) come al punto 1 ma in piö trattare la testata con bitume a pennello.

Molti dicono che il 3° caso è sicuramente sbagliato perchè la testata non resipra.
Altri dicono che lo scopo dell'intercapedine e di evitare che si formi un'ambiente troppo umido e che il legno possa venire a contato con acqua e che il primer bituminoso è un'ulteriore sicurezza. La testata respira indirettamente attraverso la porzione non bitumata (che è qualla maggiore).
Quale delle cose è giusta e soprattutto la 3° condizione è completamente sbagliata (la testata marcisce perchè non respira)?

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (28.07.2009)
Nr.: 9296

Categoria: Durabilità

Risposta team esperti Ing. Andrea Bernasconi:

Il problema della testata delle travi a contatto con la muratura si presenta in modo diverso se le travi sono appoggiate sulla muratura o incassate nella muratura.

Occorre prima di tutto chiarire se la muratura puo portare umidità  (cioè acqua o vapore acqueo) a contatto con il legno o meno. Nel caso in cui questo non sia possibile, o sia limitato alla fase di costruzione e messa in opera, allora il problema non è quello della protezione del legno e della garanzia della sua durabilità , ma "soltanto" quello di avere una costruzione corretta dal punto di vista costruttivo e strutturale, che garantisca la trasmissione delle forze dalla muratura alla trave di legno senza pregiudicare la trave di legno.

In caso contrario, cioè quando la muratura sia portatrice di umidità , occorre garantire che il legno non si trovi in contatto diretto con la muratura, in modo che non assorba questa umidità  e non si trovi in condizioni critiche che ne possono causare un degrado biologico.

Alla luce di queste semplici considerazioni, si puo rispondere alle domande poste nel modo seguente:

1) Il dormiente in legno duro (o in legno massiccio di conifera, qualora non sia richiesta una resistenza elevata allo schiacciamento locale e trasversale alla fibratura) è una soluzione senz'altro accettabile a condizione che:

- il dormiente non sia messo in condizioni di assorbire acqua

- i collegamenti meccanici fra travatura, dormiente e muratura sono tali da garantire la sicurezza strutturale.

2) L'intercapedine fra legno e muratura non deve essere riempita con sughero o simile, dove l'apertura  ha lo scopo di permettere la ventilazione del legno della travatura; per evitare la polvere o la sporcizia nell'intercapedine si puo solo lavorare con retini o griglie che permettano la circolazione dell'aria.

Nel caso in cui questa ventilazione non fosse necessaria, è senz'altro possibile riempire lo spazio con sughero o simile: occorre un materiale elastico, che permetta il naturale ritiro e rigonfiamento del legno dovuto alle variazioni delle condizioni climatiche del locale in cui si trova la travatura.

3) La protezione ulteriore con del bitume è probabilmente poco adatta all'interno di un'abitazione. Inoltre un trattamento di questo tipo, come tutti i trattamenti di superficie, presenta un'efficacia limitata in caso di fessure del legno. Un trattamento di questo tipo in presenza di una sufficiente ventilazione della testata della trave puo essere visto come barriera ulteriore contro l'assorbimento d'acqua da parte del legno; per contro, in presenza di una buona ventilazione (intercapedine e circolazione d'aria) non si vede la necessità  di trattare con tale materiale tutta la testata della trave. Inoltre il rischio che il trattamento con il bitume si riveli, in caso di forte umidità  e senza una sufficiente ventilazione, anche controproducente, esiste ed è concreto, specie se si tratta di una travatura con sezioni importanti. Dal nostro punto di vista, la scelta di "incapsulare" un elemento di legno, che si trova in un clima troppo umido, è per principio da evitare.

Concludendo ci permettiamo di ricordare come la soluzione piö efficace per ottenere una buona durabilità  della testa delle travi "incassate" nella muratura, quando il rischio di umidità  elevata della muratura è dato, sia quella di rispettare i principi seguenti:

- la trave è appoggiata sulla muratura in modo da non permettere l'assorbimento di acqua tramite la superficie di appoggio (l'appoggio avviene non direttamente sulla muratura, e l'eventuale dormiente di legno è pure separato dalla muratura da una membrana impermeabile). Da interfaccia possono fungere, per esempio, una piastra di metallo, o un elemento impermeabile all'acqua adatto (uno strato bituminoso è senz'altro adatto, eventualmente sughero);

- sia la testa che i lati verticali e superiori della trave, all'interno della muratura, non sono a contatto con la muratura stessa, e l'intercapedine d'aria è sufficiente a permettere all'aria di muoversi (2 - 3 cm);

- i collegamenti strutturali sono eseguiti con appositi connettori e sono verificati;

- l'eventuale trattamento preventivo del legno nella zona immediatamente vicina a alla muratura avviene tramite impregnatura della superficie, mantenendo la possibilità  per il legno di traspirare (la vernice bituminosa non è adatta allo scopo).

Ricordiamo che in questo modo si rispettano i principi della protezione costruttiva del legno (nessun contatto diretto con l'acqua e ventilazione del legno assicurata), che permettono di eliminare, di fatto, ogni rischio di degrado biologico.


La mia domanda alla redazione...

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