Come si effettua la verifica a compressione di un pilastro in legno?

Luca Di Tanna, IS (Ingegnere): Dovrei verificare la resistenza a compressione di alcuni pilastri (20 X 20) realizzati in legno in una piccola struttura.
Esistono delle resistenze caratteristiche di riferimento?

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (21.05.2007)
Nr.: 7148


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

Qualsiasi verifica di resistenza su di un elemento strutturale presuppone, da parte del progettista o del calcolatore, la conoscenza precisa delle caratteristiche meccaniche dell’elemento che si sta verificando.
In fase di progettazione dell’opera tale conoscenza proviene da un ipotesi di progettuale di partenza. Ci deve essere chiarezza sul tipo di prodotto strutturale: l’indicazione di pilastro in legno è abbastanza vaga sul tipo di materiale che si sta utilizzando (legno massiccio, legno lamellare o quanto altro?). Altra fondamentale indicazione riguarda la classe di resistenza del materiale scelto, che puo essere ricavata da normative che rappresentano le basi tecniche del tipo di prodotto (per esempio la UNI-EN 338 per il legno massiccio e la UNI-EN 1194 per il legno, si vedano le tabelle prestazionali riportate a lato) oppure dal certificato del prodotto, nel caso di altri materiali da costruzioni per i quali non esistono specifiche norme tecniche (per esempio nel caso del legno bilama/trilama). È importante sottolineare che tale indicazione rappresenta una precisa indicazione di progetto, che il progettista è tenuto ad fornire assumendosene le precise responsabilità .
E compito invece del fornitore o del produttore provvedere a fornire il materiale che abbia le caratteristiche meccaniche richieste dal progetto. Secondo le nuove normative sulla marcatura di prodotto (finora in fase volontaria, ma che a breve diventeranno cogenti), tutto il materiale che arriva in cantiere deve obbligatoriamente presentare le indicazioni necessarie per individurare le caratteristiche di resistenza (attraverso la marcatura del materiale); sarà  compito del direttore dei lavori verificare che tali indicazioni siano presenti e corrispondano a quelle di progetto.
Con riferimento alle tabelle prestazioni riportate a lato è bene precisare che la possibilità , da parte del progettista, di scegliere tra tutte le possibili classi di resistenza, soprattutto nel caso del massiccio, è abbastanza teorica, in quanto non tiene conto della reale disponibilità  del mercato. Infatti è abbastanza improbabile (se non impossibile) reperire sul mercato legname con dimensioni d’uso appartenenti alle classi di resistenza maggiori (come per esempio quelle situate nel range C35 –C50), quindi sarà  consigliabile, in sede progettuale, limitare la scelta alle classi inferiori alla C30.

Nel caso in cui la verifica debba essere fatta su una struttura esistente, la conoscenza a priori delle proprietà  meccaniche del materiale non è possibile, ma deve essere determinata attraverso un attività  di diagnostica che comprenda anche l’ispezione visiva dei manufatti. Attraverso questa attività  di diagnostica e di ispezione, che comprende anche la misurazione di una serie di parametri geometrici (p.e. dimensione dei nodi, smussi, inclinazione della fibratura, etc.) è possibile assegnare una classe di resistenza del materiale: esiste a questo scopo una norma italiana di riferimento che è la UNI 11119:2004, dove sono riportate le tensioni ed i moduli di elasticità  per le categorie in opera.

Un ultima importante osservazione: una volta che Lei ha assegnato una classe di resistenza al materiale, la verifica a compressione del materiale non è sufficiente, ma deve essere accompagnata da una verifica di stabilità  (di colonna), che per le strutture in legno solitamente risulta essere la piö stringente (si rimanda ad un'altra riposta correlata per maggiori informazioni).


La mia domanda alla redazione...

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