Devo recuperare un rustico in Italia. Per motivi estetici mi piacerebbe utilizzare materiale di recupero, vecchie travi in rovere della a stessa sezione. Esiste un modo per certificarle?

anonimo: Devo recuperare un rustico in Italia. Secondo i calcoli dell'ingegnere possono essere utilizzate delle travi nuove di rovere di quercia francese con certificazione D18 SEZIONE 26x26 ( che equivale alla d30 europea). Per motivi estetici mi piacerebbe utilizzare materiale di recupero, vecchie travi in rovere della a stessa sezione.
Non hanno pero la certificazione, l'ingegnere puo certificarle come nella precedente normativa? Esiste un modo per certificarle?

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (10.02.2011)
Nr.: 11478


Risposta team esperti Marco Luchetti:

Per quanto riguarda la fornitura delle travi di quercia di origine Francese faccio le seguenti precisazioni:

 

Caso 1: Sostituzione degli elementi strutturali con nuovi segati

 

La norma francese NF B 52-001 per quanto riguarda le specie quercine riporta in un allegato informativo la seguente correlazioni tra categorie e classi di resistenza:

 

§ STII: corrisponde alla classe D24

§ STIII: corrispondente ad una classe di resistenza pari a D18

 

Nota: al momento della pubblicazione della norma francese, la EN 338 (Legno strutturale - Classi di resistenza) non prevedeva in considerazione le classi di resistenza inferiori alla D30. Nella attuale versione (edita nel 2007), la norma NF B 52-001 prendeva come riferimento i profili caratteristici C18 e C24 (assimilando quindi le caratteristiche meccaniche delle conifere al legname di latifoglie).

 

A seguito della revisione della EN 338 (anno 2009), questa comprende anche classi di resistenza D24 e D18.  

 

A titolo di completezza, si precisa che l’unica correlazione con la classe di resistenza D30 della EN 338 riportata all’interno della EN 1912 è quella relativa alla quercia di provenienza tedesca.

 

Caso 2: Reimpiego di segati

 

Nel caso di materiali »oggetto di recupero«, questi non risultano essere compresi nel campo di applicazione di sistemi per la certificazione di prodotto. Si sottolinea che per tali assortimenti, deve essere comunque definito una conformità  strutturale attraverso una adeguata valutazione dello stato di conservazione degli stessi eseguita da personale esperto. Tale valutazione puo essere eseguita anche mediante l’utilizzo di apposita strumentazione.

 

Utile riferimento normativo al fine di definire la stessa conformità  strutturale è la UNI 11119: 2004 (Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera)


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