Esistono materiali termo essiccati tipo larice-abete?

anonimo: Esistono materiali termo essiccati tipo larice-abete? Se si potreste indicarmi il procedimento di lavorazione?

Jean Durbiano, GE (Architetto): spett. promolegno ho sentito parlare di "legno cotto" ovvero di legname che viene cotto in forni a 200°c ed acquista caratteristiche notevoli di resistenza agli agenti atmosferici, stabilità  dimensionali e buone caratteristiche di resistenza ai carichi. vorrei avere qualche delucidazione in merito se possibile. Grazie

ultimo aggiornamento
30.09.2014 (14.03.2008)
Nr.: 7619


Risposta team esperti Ing. Massimo Del Senno:

Se per termoessiccati si intende essiccati a temperature dell'ordine dei 110 °C è un discorso, se invece sitratta di trattamenti tipo thermowood la questione cambia.

Nel primo caso l'esperienza (su specie di conifera, in particolare Duglasia) ha dato buoni risultati per esempio limitando l'essudazione di resina, ma si tratta di aspetti marginali in ambito strutturale. 

Nel secondoc caso si puo certamente riprendere quanto scritto nel libro Hoepli "Piazza, Tomasi, Modena. Strutture di Legno":

"Negli ultimi anni sono stati sviluppati e implementati, in procedimenti di lavorazione industriale, i cosiddetti trattamenti termici del legno. Il principio di questi trattamenti si basa sui cambiamenti, a livello di struttura chimica, di alcune componenti della sostanza legnosa in presenza di temperature elevate, che permette di aumentare la durabilità  del materiale anche in modo notevole. Questo trattamento termico avviene, per esempio, in autoclavi nelle quali gli elementi di legno si trovano immersi in sostanze oleose, per una durata variabile ed a temperature diverse che, comunque, superano i 120 °C.

È indubbio che questo tipo di trattamento permette di aumentare la resistenza biologica del legno. È pero altrettanto vero che questi trattamenti modificano anche le caratteristiche meccaniche del legno, aumentandone la fragilità  e riducendone resistenza e rigidezza. Le modifiche fisiche, meccaniche, biologiche e chimiche dipendono direttamente dalla temperatura raggiunta durante il trattamento.

L’uso di questo tipo di trattamento per gli elementi strutturali è al momento comunque da sconsigliare, in quanto la riduzione delle caratteristiche meccaniche è poco quantificabile sulla base delle attuali conoscenze. Piö interessante la possibilità  di ricorrere a questo trattamento per elementi non strutturali (rivestimenti, elementi di sacrificio), evitando quindi di ricorrere a misure protettive di tipo chimico. Infatti tali trattamenti termici (come quelli utilizzati, per esempio, per la realizzazione di THERMOWOOD®), mettono a disposizione materiale che, a fronte di una riduzione significativa, ma limitata, delle caratteristiche meccaniche (eccezion fatta per la resistenza a compressione), manifesta una decisa riduzione dell’igroscopicità , con i conseguenti miglioramenti in termini di stabilità  dimensionale.

Tale comportamento è da ritenersi collegato con un aumento del grado di cristallizzazione della cellulosa e con le modifiche delle emicellulose che comportano una diminuzione dei siti idrofili.

In generale è bene pero ricordare che il solo fatto che il legno abbia subito un trattamento termico non è garanzia di durabilità  particolarmente elevata: si impone quindi un’attenta considerazione sul trattamento da eseguire, in relazione alla specie legnosa considerata e alla relativa efficacia."

 

 


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