Il larice puo essere utilizzato per realizzare portelloni oscuranti?

orazio calabrese, SA (Altro: falegname): Ho costruito dei portelloni oscuranti in larice, a doppia facciata, doghe verticale lato esterno, doghe orizzontale lato interno. Le doghe dello spessore di mm 22 sono state incollate tra di loro. Risultato, dopo pochi giorni dalla posa in opera si sono curvati tutti verso l'esterno, ed in alcune doghe si sono aperte delle spaccature. Vorrei sapere il perchè di questo inconveniente, dovendoli rifare.

ultimo aggiornamento
30.09.2014 (24.09.2010)
Nr.: 10954


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

Il larice è tradizionalmente impiegato in applicazioni esterne, tra cui appunto i serramenti, anche grazie alle sue caratteristiche meccaniche e di durabilità . La possibilità  di variazioni dimensionali sono naturalmente legate alla igroscopicità  del materiale, ovvero alle variazioni geometriche in funzione della variazione del contenuto di acqua all'interno del materiale.

I materiale legno presenta dei valori di ritiro termoigrometrico differenziati in funzione delle direzioni anatomiche principali. Questo significa che al variare del contenuto di acqua nel materiale (valori di umidità ), osserviamo variazioni dimensionali differenti tra direzioni longitudinale (lungo le fibre legnose), radiale o trasversali (perpendicolarmente alla fibre legnose). Il rapporto tra i coefficienti di ritiro nelle conifere trasversale/radiale/longitudinale è pari a 24/12/1.

L’anisotropia del ritiro implica differenze nelle variazioni dimensionali, comportando nei manufatti lignei alcuni fenomeni fisiologici come le distorsioni della forma originaria dei segnati, lo sviluppo di tensioni interne al materiale, con la conseguente formazioni dei cosiddetti cretti da ritiro. E' in particolare la differenza tra ritiro trasversale e radiale che provoca i fenomeni di distorsione originaria: in particolare nel larice questa differenza puo essere piö importante rispetto ad altri materiali (si parla in questo caso di nervosità , ovvero di un rapporto piö elevato tra i coefficienti di ritiro radiale e tangenziale). Per maggiori chiarimenti si vedano anche le news correlate (link in fondo pagina).

Distorsioni geometriche in opera sono quindi sempre possibili per tutti i materiali se il materiale è stato posto in opera non sufficientemente essicato: in tal caso la stagionatura proseguira in opera determinando dei fenomeni analoghi a quelli da lei descritti.

Diverso, e legato all’effettiva presenza di difetti del legno, è il caso delle tavole arcuate, falcate svergolate, fenomeni in generale associati alla presenza di anomalie del legno (legno di reazione, tensioni interne, fibratura elicoidale). Tali anomalie del tessuto possono essere presenti anche nel legno di larice (si veda il link in fondo pagina per maggiori approfondimenti). Questi difetti tuttavia possono anche essere accentuati da un’essiccazione mal condotta.


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