Nel caso di parete portante in legno del tipo a telaio, esistono dei limiti per quanto riguarda la lunghezza della parete senza controventi?

anonimo: Nel caso di parete portante in legno del tipo balloon frame (a telaio), esistono dei limiti per quanto riguarda la lunghezza della parete senza controventi ? Come si determina tale lunghezza e quali accorgimenti si possono prendere ?

davide mattioli, RE (Architetto): cosa s'intende con il termine baloon?

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (01.10.2007)
Nr.: 7324


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Gli edifici a struttura intelaiata di legno vengono di regola costruiti piano per piano ("platform frame") e solo occasionalmente (in genere in America) si utilizzano elementi di altezza pari a piö piani ("balloon frame"). Per una descrizione generale dei diversi sistemi costruttivi per gli edifici di legno si rimanda alle informazioni disponibili sul materiale dei corsi promo_legno, liberamente scaricabile ai seguenti indirizzi:

 

http://risponde.promolegno.com/fileadmin/promolegno/documents/corsi/lezE-costruzioni.pdf

http://risponde.promolegno.com/fileadmin/promolegno/documents/corsi/lezE-costruzioni-1.pdf

 

Per quanto riguarda il calcolo di tali strutture si rimanda alle risposte già  pubblicate (si vedano i link in fondo alla pagina), aggiungendo solo un breve commento (relativo alle strutture platform frame, di gran lunga le piö diffuse).

Le norme non impongono limiti alla lunghezza delle pareti, intesa come distanza tra l’intersezione della parete con pareti ad essa ortogonali. Va detto pero che questa finisce per influire in modo rilevante sulla distribuzione delle forze di taglio (vento, sisma) negli impalcati e nelle pareti verticali. In particolare secondo quanto previsto dalle norme, ad esempio l’eurocodice 5, i diaframmi di solaio vengono assimilati a travi pareti ad I in appoggio sulle pareti di taglio parallele alla direzione di applicazione della forza: il rivestimento con pannelli strutturali ha la funzione di resistere alle azioni taglianti, mentre il cordolo perimetrale svolge la funzione delle ali della sezione a I, resistendo alle azioni derivanti dal momento flettente.

Tale ipotesi di calcolo è valida pero solo nel caso in cui la distanza l tra le pareti di taglio sia maggiore di 2 volte l’altezza del diaframma (per valori minori il comportamento è prevalentemente tagliante) e minore di 6 volte tale altezza. Queste considerazioni assumono ancora maggior importanza in zona sismica, dove le norme (ad esempio l’eurocodice 8, l’ordinanza sismica, ecc.) impongono di realizzare modelli di calcolo che considerino in generale la deformabilità  dei solai, mentre possono essere assunti come rigidi solo i solai che oltre a rispettare le condizioni presenti nell’eurocodice 5, rispettano prescrizioni aggiuntive.

Del resto qualora i solai presentino un’eccessiva deformabilità  per forze orizzontali, la parete ortogonale ad essi finisce per subire un forte spostamento, con il risultato che non è piö possibile considerare i montanti della parete in configurazione indeformata e nascono effetti del secondo ordine (data la non verticalità  degli elementi stessi).

Si tratta quindi di trovare una razionale disposizione delle pareti per permettere un calcolo in accordo con quanto previsto dalle norme: resta sempre al progettista la libertà  di realizzare strutture irregolari o particolari, a patto di procedere ad un calcolo piö oneroso.

 


La mia domanda alla redazione...

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