Vorrei alcune informazioni sulle pareti massicce chiodate

anonimo: Sono venuto a conoscenza della tecnica costruttiva MHM, che prevede l'utilizzo di tavole di abete unite tramite chiodi zigrinati in alluminio, ottenendo veri e propri muri di legno di spessore variabile. La tecnica mi piace in quanto le tavole unite senza strati di colla hanno una buona traspirazione ed inoltre il maggior spessore della parete aumenta la massa consentendo tempi di sfasamento maggiori, utili in zone pianeggianti dove il caldo afoso estivo rappresenta un vero problema. Domando se la presenza di un'elevato numero di chiodi può rappresentare un problema ai fini della trasmissione del calore o per motivi elettrostatici. Nel tempo la struttura mantiene la sua compattezza strutturale? Sono gradite eventuali altre considerazioni su questo tipo di sistema.

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (12.11.2014)
Nr.: 15942


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Il servizio Promo_legno Risponde non fornisce esplicite indicazioni su specifici prodotti commerciali.

Può trovare indicazioni sui pannelli di legno assemblati mediante chiodatura nella risposta collegata.

Con riferimento alla presenza di chiodi nei pannelli si precisa che l'utilizzo di mezzi di unione metallici nelle costruzioni in legno è del tutto normale, sia per collegare i vari elementi lignei tra di loro, sia per l'assemblaggio dei pannelli (come nel caso citato ma anche nelle strutture realizzate con telai leggeri tipo platform frame).


La mia domanda alla redazione...

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