Quali rimedi nel caso di pilastri di legno annegati direttamente nella fondazione di calcestruzzo e visibilmente deteriorati dopo tre anni dalla costruzione della struttura?

Giuseppe Giaconia, PA (Costruttore tetti / Strutture in legno: privato): Mi è stata costruita una tettoia in legno abete da 3 anni dimensioni ml 3,90 per 2,50 con copertura in tegole. I pali di sostegno di cm 20 per 20 sono stati fissati in fondazione annegati in blocco di calcestruzzo, previa tre mani di impregnante e successiva catramatura. I pali sono avvolti con una camicia di rame alta cm 12.
Internamente e fino a cm 20 circa il legno risulta molto tarlato e con muffa biancastra ed un palo è sprofondato di circa 13 cm.
Si richiedono , gentilmente, consigli per rimedi sugli attuali pali o rifarli in altro legno larice, lamellare con arrotondamento degli spigoli e se gli stessi pali devono essere solamente appoggiati con portapilastri sulla pavimentazione con sottostante blocco in cls esistente.
Così fissati resistono a sollecitazioni del vento e grado di sismicità  S 9, dato che la struttura è indipendente e autoportante?

ultimo aggiornamento
10.07.2008 (10.07.2008)
Nr.: 7856


Risposta team esperti Ing. Roberto TomasiIng. Massimo Del Senno:

Nella domanda probabilmente per pali si intendono i montanti lignei che sorreggono la copertura. In generale il legno NON si mette a contatto col terreno, ma nemmeno col calcestruzzo. In queste condizioni qualunque trattamento diventa inutile, qualunque specie vulnerabile. Infiggere pali o altro in un basamento di calcestruzzo è come metterli in un vaso di cemento in cui si raccoglie tutta l'acqua meteorica o di altra origine. Le uniche misure veramente efficaci in questi casi sono quelle indicate genericamente come "protezione costruttiva", di cui si è già  ampiamente discusso in altre risposte del servizio a cui si rimanda.

 


La mia domanda alla redazione...

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