Quali sono le norme e le procedure di classificazione di legname di latifoglia nazionale, destinato all'esportazione all'estero?

mario ferruzzi, FI (Geometra: falegnameria e segheria dal 1642): Dovrei classificare legno strutturale in rovere ed in castagno da spedire in california travi e correnti ,architravi e tavolato vorrei sapere se lo potete fare o a chi mi devo rivolgere grazie

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (03.07.2007)
Nr.: 7222


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

La classificazione del legname nazionale deve essere effettuata seguendo la normativa nazionale di riferimento UNI 11035 per la classificazione a vista strutturale del legname di provenienza italiana. Si tratta di un metodo di classificazione visuale basato sulla misurazione di caratteristiche del segato direttamente verificabili da un operatore, quali dimensioni degli anelli, deviazioni delle fibratura, presenza di legno di reazione, etc..

Nel caso del legno di latifoglia la classificazione, in accordo con la UNI 11035, prevede solo una categoria S: se il segato non appartiene a questa categoria non puo essere adatto all’uso strutturale; viceversa la classe di resistenza viene assegnata in funzione della specie legnosa di appartenenza.

Il risultato di questo procedimento è l’assegnazione al segato di uno dei profili di resistenza riportati nella UNI 11035 (non sono profili esattamente coincidenti con quelli riportati nella normativa europea EN 338: in tale caso ci si potrà  anche ricondurre alla normativa europea, adottando per esempio una classe europea che abbia resistenze inferiori a quelle riportate nella normativa italiana, oppure si puo fare riferimento alla norma di raccordo EN 1912, che definisce la corrispondenza tra le classi adottate a livello nazionale e quelle definite dalla EN 338).

Come già  illustrato in altre risposte su argomenti simili (veda link in fondo alla pagina), con l’entrata in vigore delle Norme tecniche per l’Edilizia (prevista per la fine dell’anno), risulterà  obbligatoria per la sua Azienda la fornitura di prodotti certificati con l’indicazione della classe di resistenza del segato (responsabile della procedura di classificazione sarà  la figura del »direttore tecnico di produzione«, che ogni »produttore/fornitore« di legno strutturale dovrà  nominare all’interno della propria azienda).

La classificazione a livello nazionale oppure europeo non ha tuttavia validità  in ambito americano: il legname che Lei fornirà  al Suo acquirente, per essere utilizzato ai fini strutturali, dovrà  comunque essere in accordo con le norme di riferimento americane per la classificazione strutturale. Tuttavia non è detto che una semplice nuova classificazione del materiale secondo le norme americane sia sufficiente, ma è possibile che siano necessarie delle prove su un numero significativo di campioni per assegnare dei profili di resistenza al legname italiano ri-classificato secondo le norme americane.

Le cito ad esempio di cui mi sono interessato, antitetico al Suo, di importazione di legname strutturale americano di latifoglia attraverso il Regno Unito. In questo caso il legname veniva importato già  classificato con riferimento alle regole del National Hardwood Lumber Association (NHLA), inutilizzabili in ambito europeo.

Per usare con queste latifoglie americane nelle applicazioni strutturali, è stato necessario ri-classificare a vista in accordo con il British Standard BS 5756, che fornisce regole direttamente applicabili per classificare il legno di latifoglia in due classi: TH1 e TH2 (TH: tempered hardwood).

Su questo legname strutturale sono state inoltre effettuate prove sperimentali in accordo con normative europee, che hanno consentito di ricavare i profili prestazionali per il materiale americano riclassificato nella »classe europea« TH1.
 


La mia domanda alla redazione...

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