Quali sono le prestazioni di un sistema moderno blockhaus?

anonimo: Mi sto interessando alla realizzazione di case in legno, in particolare pensavo a case le cui pareti portanti, interne ed esterne siano ciascuna costituita da due »paretine« dello spessore di 5-6 cm costruite col sistema block-house e collegate ad intervalli da pilastrini interni. La funzione portante dovrebbe essere comunque demandata alle »paretine«. I miei dubbi sono:
1) come fare ad evitare che variazioni del tenore di umidità  possano creare dilatazioni (contrazioni) tali da lesionare il cappotto esterno? Puo essere sufficiente una preventiva essiccazione?
2) da un punto di vista statico e antisismico, il sistema puo essere valido?

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (15.10.2007)
Nr.: 7351


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

Già  in alcune risposte già  pubblicate all’interno di questo servizio (a cui si rimanda per completezza) sono state riportate alcune precisazioni sulle possibili problematiche relativamente al sistema costruttivo blockbau. In particolare tale tecnica costruttiva impone un attenta considerazione di alcuni fenomeni che possono insorgere nel tempo, legati proprio al particolare modo in cui sono utilizzati gli elementi lignei. Una caratteristica tecnologica ben nota è il differente ritiro del materiale legnoso in direzione trasversale alle fibre (direzione tangenziale e radiale), la cui entità  è maggiore rispetto alla direzione longitudinale (si veda la tabella riportata a lato).

Se consideriamo per esempio una parete di blockbau di 2,5 m (pari circa alla altezza della parete fino alla quota di imposta del tetto) una variazione di un 1% di umidità  si traduce in una deformazione di circa 2-3 mm. Questo si traduce in deformazioni probabilmente non eccessivamente preoccupanti (anche se in ogni caso è necessario tenerne in conto) nel caso di materiale posto in opera con stagionatura corretta (cioè con valori di umidità  prossimi a quelli di equilibrio in opera). Diverso è il caso di materiale non correttamente stagionato, con variazioni di umidità  anche superiori al 10%, in cui si possono avere deformazioni dell’ordine di 2-3 cm.

Ne consegue che un prerequisito importantissimo per tale tipologia costruttiva è la corretta stagionatura del materiale utilizzato, tale da richiedere approfondite valutazioni da parte di chi adotta tale tecnica costruttiva.

Mentre nella tecnica tradizionale del blockbau, che prevede l’utilizzo di tronchi scortecciati e lavorati, la stagionatura degli elementi puo essere effettivamente un problema (data la difficoltà  di poter portare alle condizioni di equilibrio in tempi ragionevoli elementi tondi di massiccio delle dimensioni richieste dalla tecnologia), nelle versioni piö »moderne« di tale tecnologia costruttiva si puo pensare di utilizzare prodotti a base di legno dotati di una certa stabilità  dimensionale e con processi di essiccazione piö convenienti (come elementi di legno lamellare incollato oppure tipo bilama o trilama, realizzati con tavole di piccole dimensioni e quindi piö facilmente stagionabili), dove i fenomeni di ritiro in direzione trasversale possono quindi essere sufficientemente contenuti da evitare cedimenti globali eccessivi della parete che possono determinare danni ad elementi non strutturali. E’ ovvio che un certo grado di deformazione verticale è inevitabile e deve essere opportunamente valutato, anche in relazione alla interazione delle strutture con gli elementi non strutturali come gli strati isolanti ed i rivestimenti, magari prevedendo opportune zone »cuscinetto« o meglio zone di deformazione a scomparsa di alcuni cm che possano consentire un naturale assestamento.

La tecnica del blockbau puo essere validissima anche in zona sismica a patto che sia adeguatamente studiata e dimensionata per resistere alle forze orizzontali (in una news correlata puo trovare la descrizione delle procedure di calcolo per azioni orizzontali). E’ chiaro che in questo senso giocano a favore le ridotte masse sismiche del legno rispetto ad altri materiali (p.e. edifici in muratura), ed il limitato numero di piani (solitamente si realizzano edifici con solamente uno o due piani). Si ricorda che il ruolo fondamentale nel trasferimento dei carichi orizzontali è demandato alla presenza dei nodi di incastro tra due pareti ortogonali, i quali garantiscono il trasferimento delle forze orizzontali tra un elemento lineare e l’elemento inferiore successivo, ed al sistema di tirafondi che ancorano i primi blocchi e che consentono il trasferimento delle forze orizzontali dagli elementi superiori direttamente alle fondazioni (si veda sempre la news correlata).

Nel caso in cui si voglia realizzare un cappotto esterno solitamente la tecnologia blockbau non è tuttavia la piö conveniente. In effetti si tratta di una soluzione, anche nelle forme piö moderne ed attualizzate, che rievoca una tecnologia tradizionale, e pertanto chi la adotta solitamente lo fa anche per un valore estetico e culturale che pero viene meno nel momento in cui si decide di coprire e rivestire il tutto con un cappotto esterno. Non si comprende quindi il senso di adottare tale tecnologia per poi ricoprirla con un cappotto esterno.

Volendo adottare un edificio a struttura di legno con cappotto esterno, risulta piö conveniente lavorare con altre tecnologie costruttive dimensionalmente piö stabili. Esistono diversi sistemi costrutti in legno già  illustrati in altre news correlate, sia in massiccio come i pannelli di tavole incrociate (che sono anche piö convenienti del blockbau per semplicità  di montaggio), sia a telaio, come il sistema platform frame. Nel catalogo on-line di materiali, componenti e collegamenti da costruzione www.dataholz.it si possono trovare diversi esempi di pacchetti costruttivi realizzati con materiali a base di legno con cappotto esterno.

 

 


La mia domanda alla redazione...

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