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Quali trattamenti termici sono applicabili al legno per conferirne un colore più vissuto?
Francesco Bogetti, TO (Altro: Libero Professionista ): Buongiorno,
sono in procinto di costruirmi casa completamente in legno.
La maggior parte dei costruttori sono un po' dubbiosi sul fatto di utilizzare Larice o Duglasia Bio nelle travature portanti. Vorrei sapere se si possono trovare da qualche parte (anche acquistando dei libri) dei cicli di cottura blandi volti a conferire un colore più vissuto al legno senza però alterarne le caratteristiche strutturali e di carico al fine di poter utilizzare il materiale non solo per i rivestimenti ma anche per le travature di coperture e per i solai.
Sarebbe interessante sapere fino a che temperatura/numero di ore il legno cambia colore ma non modifica le proprie caratteristiche strutturali/portanti e dove invece il trattamento di cottura porta ad avere del materiale utilizzabile solo dal punto di vista estetico o come finitura.
ultimo aggiornamento
10.07.2015 (27.04.2015)
Nr.: 16330
Risposta team esperti :
Il comportamento meccanico del legno di Larice e del legno di Duglasia non sono molto differenti, come si vede dalla tabella seguente (adattata da CIRAD):
Proprietà fisico-meccaniche (*al 12% di umidità) | ||
| Duglasia | Larice |
Massa volumica * | 0,54 g/cm3 | 0,60g/cm3 |
Durezza Monin* | 3,2 | 3,8 |
Res. a compressione assiale* | 50 MPa | 52 MPa |
Res. a flessione* | 91 MPa | 90 MPa |
Modulo di elasticità* | 16800 MPa | 11800 MPa |
Coeff. Ritiro volumetrico | 0,46 | 0,48% |
Ritiro tangenziale totale | 6,9 | 8,2 % |
Ritiro radiale totale | 4,7 | 4,2 % |
Punto di saturazione | 27 % | 26 % |
Stabilità | Moderatamente stabile | Moderatamente stabile |
Res ai funghi | 3-4 (da poco a moderatamente durabile) | 3-4 (da poco a moderatamente durabile) |
res. agli insetti | Alburno non durabile (ben diffrenziato) | Alburno non durabile (ben differenziato) |
res. alle termiti | S Suscettibile | S Suscettibile |
Impregnabilità | 4 non impregnabile | 4 non impregnabile |
Classe di rischio | 3(solo durame) all’esterno non a contatto col suolo | 3, all’esterno non a contatto col suolo |
Alla maggior massa volumica del Larice è associata una maggior durezza, ma per la Duglasia è riportato un maggior modulo di elasticità.
Premesso questo il termine “Cottura” fa probabilmente riferimento a un trattamento termico, il cui esempio più noto è quello brevettato (Thermowood ®). A grandi linee il trattamento consiste nel riscaldamento del materiale fino a :190 °C (classe S come Stability) e 220 °C (classe D come durability). In estrema sintesi si può dire che il riscaldamento altera le proprietà del materiale (in particolare modificando lo stato cristallino di cellulosa e emicellulose) rendendolo meno igroscopico, meno permeabile ed abbassandone leggermente la massa volumica.
L’effetto che in questo caso interessa (dare al legno un aspetto “vissuto”, cioè un invecchiamento artificiale dell’aspetto) è l’incupimento ottenibile sia nelle conifere che nelle latifoglie.
Conifere (Pino e Abete rosso) | Classe S | Classe D |
Temperatura di trattamento | 190 C° | 212 C° |
Stabilità dimensionale | + | ++ |
Resistenza a flessione | + | ++ |
Resistenza alle intemperie | Nessuna variazione | - |
Incupimento del colore | + | ++ |
Latifoglie (Betulla e Pioppo) | Classe S | Classe D |
Temperatura di trattamento | 185 C° | 200 C° |
Stabilità dimensionale | Nessuna variazione | + |
Resistenza a flessione | + | + |
Resistenza alle intemperie | Nessuna variazione | - |
Incupimento del colore | + | ++ |
Estratto da:ThermoWood®Handbook Finnish Thermowood Association
Di fatto l’effetto desiderato può essere ottenuto anche combinando aggressioni chimiche con irradiazione con raggi ultravioletti e cicli di umidificazione, ma in genere questo è un metodo applicabile a provini di dimensioni limitate per valutare il comportamento delle finiture.
Per quel che riguarda l’influenza dell’esposizione del legno a temperature crescenti per tempi diversi Dinwoodie (J. M. Diwoodie: Timber its nature and behaviour) segnala degradi irreversibili per esposizioni di qualche anno a temperature anche di soli 65 °C, l’esposizione a 120 °C per un mese determina una riduzione del 10 % della resistenza, a 140 °C lo stesso effetto si raggiunge in una settimana mentre l’esposizione di campioni di conifera a cicli giornalieri da 20 a 90 °C per tre anni ne riduceva il lavoro di frattura al 44 % del materiale trattato per un solo giorno.