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Vorrei conoscere le caratteristiche meccaniche di un elemento di abete trattato termicamente.
Giovanni Tonoli, MI (non assegnato: Tecnico installatore): Vorrei conoscere il momento flettente a rottura di una tavola di abete trattato termicamente di 150 mm x 1200 mm x 40 mm, e quindi il carico ammesso se questa risulta appoggiata alle estremità .
ultimo aggiornamento
10.10.2014 (24.03.2009)
Nr.: 8654
Risposta team esperti :
Per qualsiasi prodotto ad uso strutturale, in assenza di una norma armonizzata di prodotto, per i dati relativi alle caratteristiche meccaniche (modulo di resistenza a flessione) occorre fare riferimento al certificato fornito dal produttore. Rimane il dubbio che il prodotto da Lei utilizzato non sia idoneo ad uso strutturale, ma solamente per rivestimenti per esterni.
Infatti il principio dei trattamenti termici del legno si basa sui cambiamenti, a livello di struttura chimica, di alcune componenti della sostanza legnosa in presenza di temperature elevate, che permette di aumentare la durabilità del materiale anche in modo notevole. Tali cambiamenti avvengono per esempio per immersione degli elementi di legnoin sostanze oleose in autoclavi, per una durata variabile ed a temperature diverse che, comunque, superano i 120 °C. È indubbio che questo tipo di trattamento permette di aumentare la resistenza biologica del legno. È pero altrettanto vero che questi trattamenti modificano anche le caratteristiche meccaniche del legno, aumentandone la fragilità e riducendone resistenza e rigidezza. Le modifiche fisiche, meccaniche, biologiche e chimiche dipendono direttamente dalla temperatura raggiunta durante il trattamento. L’uso di questo tipo di trattamento per gli elementi strutturali è al momento comunque da sconsigliare, almeno di non disporre di un prodotto dotato di una specifica certificazione all'utilizzo strutturale rilasciata da organismi notificati, documentata da prove meccaniche in laboratorio.
Piö interessante la possibilità di ricorrere a questo trattamento per elementi non strutturali (rivestimenti, elementi di sacrificio), evitando quindi di ricorrere a misure protettive di tipo chimico. Infatti tali trattamenti termici mettono a disposizione materiale che, a fronte di una riduzione significativa, ma limitata, delle caratteristiche meccaniche (eccezion fatta per la resistenza a compressione), manifesta una decisa riduzione dell’igroscopicità , con i conseguenti miglioramenti in termini di stabilità dimensionale.
Tale comportamento è da ritenersi collegato con un aumento del grado di cristallizzazione della cellulosa e con le modifiche delle emicellulose che comportano una diminuzione dei siti idrofili.
In generale è bene pero ricordare che il solo fatto che il legno abbia subito un trattamento termico non è garanzia di durabilità particolarmente elevata: si impone quindi un’attenta considerazione sul trattamento da eseguire, in relazione alla specie legnosa considerata e alla relativa efficacia.