Che tipo di trattamenti si devono fare alle travi a vista per il loro miglior mantenimento?

anonimo: Che tipo di trattamenti si devono fare alle travi a vista per il loro miglior mantenimento?

Fabrizio Rossi, TN (Ingegnere): Buongiorno, sto costruendo una casa monofamiliare in X-lam a 2 piani. Il piano superiore è rivestito esternamente di perline di larice siberiano, anche la gronda e relative perline sono di larice siberiano, lamellare per i travetti a vista. In larice sono anche i pilastri del poggiolo ed il poggiolo. Come posso evitare, od almeno ritardare il piö possibile l'ingrigimento dovuto all'esposizione alla pioggia ed al sole? Mi hanno proposto prodotti Adler o Gori. Grazie. Fabrizio

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (02.07.2007)
Nr.: 7220

Categoria: Durabilità

Risposta team esperti Ing. Andrea Bernasconi:

La domanda formulata in questo modo è molto semplice ed essenziale; l'argomento sollevato è pero ampio e anche piuttosto complesso. Le osservazioni che seguono si limitano quindi alle considerazioni principali ed essenziali.

Occorre innanzitutto considerare che ogni elemento di legno che sia direttamente esposto all'azione diretta delle intemperie (acqua, ma anche irraggiamento solare) è soggetto ad una forma di degrado, che si potrebbe definire di superficie, che ne altera l'aspetto o piö semplicemente il colore. Praticamente la superficie del legno diventa col tempo grigia, con la tendenza a una tonalità  molto piö scura, fino al nero, quando sia bagnata. In caso di clima molto secco, e quindi in condizioni decisamente particolari, si puo anche assistere ad una colorazione di tipo bruno; per arrivare a cio occorre pero che all'effetto dell'irraggiamento solare non si sovrappongano condizioni di umidità  elevata e frequente. Di regola il legno esposto alle intemperie diventa grigio, indipendentemente dalla specie legnosa. Per evitare questo fenomeno di colorazione grigia occorre impedire l'azione diretta dell'irraggiamento e della pioggia sulla superficie, per esempio tramite l'applicazione di un trattamento della superficie. Tale trattamento puo essere piö o meno trasparente ed avere effetti diversi sia dal punto di vista estetico, sia da quello del rallentamento dei fenomeni di degrado. Questi trattamenti sono a loro volta soggetti a degrado a causa dell'azione delle intemperie e dell'irraggiamento solare, e sono quindi soggetti a manutenzione frequente. Inoltre questi trattamenti hanno un effetto prevalentemente superficiale e non impediscono la formazione di fessure da ritiro o la deformazione degli elementi di legno: il degrado dello stesso non puo quindi essere escluso.

In caso di elementi di legno esposti alle intemperie, la scelta di una specie legnosa piö durabile, pur non essendo una misura di manutenzione ma di progetto, permette di aumentarne la durata di vita. Alcune specie, quali il rovere, la robinia o il castagno, permettono una durata di vita degli elementi esposti di diverse decine di anni, in alcuni casi anche oltre. L'applicazione di sostanze protettive di superficie permette di allungare ancora la durata di vita del legno, a condizione di provvedere alla necessaria manutenzione. Nel caso di travi, quindi di elementi portanti di una certa dimensione, il solo trattamento della superficie ha un effetto limitato dall'inevitabile aperture di fessure, che permettono un contatto diretto fra le intemperie e il legno, mentre nel caso di elementi di piccole dimensioni e meno soggetti a deformazioni e ritiro questo tipo di trattamento ha un effetto comunque piö efficace.

La possibilità  di trattare tutta la sezione delle travi con sostanze preventive esiste ed è basata sull'impregnatura in autoclave. Malgrado anche questo trattamento non sia garanzia di durata di vita illimitata, o di impedimento totale del degrado, è possibile in questo modo aumentare in modo significativo la durata di vita del legno, quanto meno delle specie meno resistenti quali l'abete rosso o l'abete bianco. In questo caso le possibilità  di manutenzione sono decisamente ridotte, in quanto il trattamento in autoclave non puo essere ripetuto o completato una volta la trave messa in opera. Essendo tali sostanze velenose per definizione, l'uso di elementi trattati non è sempre possibile. Inoltre la tendenza attuale tende a privilegiare l'applicazione di misure di protezione costruttiva del legno, cioè ad evitare che le condizioni favorevoli al degrado tramite una concezione adeguata della costruzione.    

In caso di elementi o travi non direttamente esposte alle intemperie, di regola il degrado biologico è escluso per definizione, in quanto non possono instaurarsi le condizioni di umidità  del legno favorevoli all'innesco dello stesso. Un trattamento della superficie è in questi casi una misura di tipo estetico, volta a dare una tonalità  di colore, a sottolineare ed accentuare il colore naturale del legno o, piö semplicemente una misura precauzionale in caso di contatto con acqua o sporcizia diversa che lascerebbe sulla superficie non trattata macchie difficili da eliminare dalla superficie grezza o comunque non trattata. Col tempo puo essere necessario "rinfrescare" la superficie.

Riassumendo si puo affermare che, nel caso di elementi direttamente esposti all'azione delle intemperie, il degrado è inevitabile, anche se il trattamento della superficie lo puo rallentare. La manutenzione riguarda quindi questo trattamento che dovrà  essere tenuto sotto controllo e ripristinato non appena necessario. È praticamente impossibile indicare degli intervalli di tempo in modo generico, in quanto i fattori di influenza sono decisamente tanti (tipo di trave o elemento ligneo, dimensioni, clima, tipo di trattamento, esposizione, ...): si tratta comunque, in generale, di un lasso di tempo di qualche anno. Nel caso di travi a vista, poste all'esterno e non esposte alle intemperie, la manutenzione è di tipo prevalentemente estetico: il trattamento di superficie eventualmente applicato è infatti comunque soggetto a invecchiamento, che di regola è piuttosto lento. Nel caso di elementi posti all'interno di abitazioni si puo senz'altro affermare che una manutenzione dal punto di vista della durabilità  del legno non è necessaria: la manutenzione riguarda quindi soltanto gli aspetti estetici, di pulizia e, in casi particolari, igienici.

Un ulteriore osservazione riguarda le travi di edifici esistenti e di vecchia data. Le osservazioni fatte fin qui sono comunque valide; spesso pero nelle strutture di questo tipo si creano zone dove il legno è esposto anche al rischio di presenza di insetti xilofagi. L'esperienza in questo campo indica che un rischio di questo tipo esiste nel caso di travi di grandi sezioni, poste in zone poco o non accessibili all'uomo e soggette a condizioni climatiche di temperatura elevata (si tratta per esempio delle capriate delle coperture dei vecchi edifici). In questi casi la manutenzione piö efficace è e resta la pulizia delle superfici di legno, che ne richiede l'ispezione periodica (uno o piö anni) e che permette fra l'altro anche di eventualmente constatare la presenza di insetti xilofagi. In tal caso occorre valutare le misure di disinfezione piö adeguate. Se scoperto in tempo un fenomeno di questo genere puo essere trattato con misure locali. Una prevenzione efficace è data in questi casi da un trattamento della superficie con una sostanza preventiva: in caso di strutture nuove cio è praticamente sempre il caso per ragioni di praticità ; in caso di strutture di vecchia data la cosa puo esser piö difficoltosa, ma per niente impossibile.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, occorre ricordare che il degrado del legno avviene, nella maggior parte dei casi, a causa di una umidità  (del legno) troppo elevata. Perché cio avvenga è condizione praticamente indispensabile che il legno entri in contatto diretto con dell'acqua. La prima ed essenziale misura di manutenzione, al fine di assicurare la durabilità  delle travi di legno, è quella di assicurarsi che non entrino in contatto con l'acqua, oppure di reperire la presenza di acqua prima che i fenomeni di degrado si inneschino e di eliminare al piö presto le cause del fenomeno. L'ispezione della struttura è quindi la misura di manutenzione piö semplice, ma anche quella piö importante ed efficace. Gli intervalli d'ispezione dipendono evidentemente dal tipo di struttura e dal rischio di infiltrazioni e simili presente di caso in caso.

Come detto all'inizio, è difficile dare una risposta esauriente ad una domanda tanto semplice e tanto generica. Le indicazioni date dovrebbero permettere un primo approccio al tema. Ulteriori domande (e le risposte ad esse legate) sono possibilità  di approfondimento.

Per un approfondimento del tema si rinvia anche alla documentazione di promo_legno (corsi e prontuari), come pure al captiolo 6 del manuale »Piazza M., Tomasi R., Modena R. (2005), Strutture in legno - Materiale, calcolo e progetto secondo le nuove normative europee, Ulrico Hoepli Editore, Milano«
 


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