Come intervenire nel caso di condensa sul soffitto?

anonimo: Da Giugno 2010, dopo il Sisma di Aprile 2009, vivo in un MAP (modulo abitativo provvisorio) in legno.
Quasi da subito, cioè da Ottobre 2010, in una delle camere, tra le fessure delle tavole che ricoprono il soffitto è cominciata a gocciolare dell'acqua; questa situazione si ripete ogni anno nel periodo autunnale e invernale nel momento del disgelo.
Il Comune ha incaricato un Tecnico, l'ultima volta lo scorso Aprile, giungendo alla conclusione che il gocciolamento è legato alla condensa e che non si può intervenire, o almeno che il rifacimento di tutto il tetto della palazzina non è possibile. Cosa fare? Potrebbe marcire tutto e crollare? Devo chiedere di cambiare alloggio ?

ultimo aggiornamento
21.01.2016 (27.12.2015)
Nr.: 16928

Categoria: Condensa

Risposta team esperti Ing. Andrea Bernasconi:

Non è compito di questo servizio prendere posizione su casi concreti. A maggior ragione non prendiamo posizione su questo caso, dove gli specialisti incaricati dalla proprietà sembra abbiano già dato il proprio parere in merito e abbiano indicato chiaramente quali conclusioni tirarne e come comportarsi. Ci limitiamo quindi a qualche considerazione generale sul tema sollevato dalla domanda, relativa alle infiltrazioni di acqua che si manifestano soltanto al momento del disgelo. 

La presenza di acqua all'interno della costruzione deve sempre essere considerata come un indizio di un problema non trascurabile e deve essere analizzata e chiarita in modo esauriente. Non ci sono ragioni per non credere che le spiegazioni date circa la provenienza dell'acqua siano corrette; effettivamente le basse temperature all'esterno possono creare problemi di condensa anche importanti.

La presenza di acqua in una struttura in legno è sempre per principio legata al rischio di marcescenza del legno. È possibile che le quantità di acqua in gioco siano tanto piccole da non creare problema alcuno anche perché nella stagione primaverile e in quella estiva sembra che il problema non ci sia e che forse la costruzione possa essiccare in modo completo prima che il rischio di degrado del legno si manifesti. È però anche possibile che le quantità di acqua in gioco siano tanto importanti da creare un aumento dell'umidità all'interno della costruzione tale da provocare col tempo la marcescenza del legno.

Alla luce del tema descritto nella domanda, questo servizio non può che consigliare in casi simili l'intervento di uno specialista che valuti la quantità di acqua presente all'interno della struttura e la sua evoluzione nel tempo a partire dalle condizioni attuali, in modo da definire il rischio effettivo di degrado del legno nel prossimo futuro. La presenza di acqua all'interno della costruzione deve essere valutata anche alla luce delle prestazioni di isolamento termico dei materiali e delle eventuali conseguenze igieniche e sanitarie. 


La mia domanda alla redazione...

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