Desidererei sapere la differenza tra il legno di larice austriaco e siberiano.

Giampaolo Zeroni, GO (Architetto): Desidererei sapere la differenza e le relative caratteristiche tra il legno di larice austriaco e siberiano per un impiego di rivestimento esterno, la durabilità , gli eventuali trattamenti e manutenzione.

cristina rampazzo, PD (Architetto): Chiedo, gentilmente quale è la differenza tra il larice europeo e il larice siberiano. Quale delle diverse essenze e la migliore?

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (15.06.2007)
Nr.: 7197


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

In generale tutte le piante del genere Larix hanno buone caratteristiche di durabilità : si puo quindi dire, dalle nostre informazioni sul larice siberiano (Larix sibirica), che le caratteristiche di durabilità  siano comunque paragonabili a quelle del larice nazionale od europeo (p.e. Larix decidua).

Per quanto riguarda la provenienza del larice siberiano (che a differenza di quello comune europeo proviene da aree selviculturali extraeuropee), nel caso in cui Lei voglia essere sicuro dal punto di vista della certificazione ambientale dovrebbe chiedere al Suo fornitore un certificato di catena di custodia, che La puo garantire sulla provenienza del materiale (PEFC oppure FSC, per maggiori informazioni veda la news relativa alle certificazioni forestali in fondo alla pagina).

In generale il larice non è in assoluto tra le specie legnose piö durabili ma , secondo la normativa europea UNI EN 350-2:1996 (Durabilità  del legno e dei prodotti a base di legno. Durabilità  naturale del legno massiccio. Guida alla durabilità  naturale e trattabilità  di specie legnose scelte di importazione in Europa) appartiene alla classe 3 o 4 (moderatamente durabile, poco durabile). Altre specie legnose, come la quercia ed il castagno, offrono caratteristiche di durabilità  superiori (classe 1 molto durabile, classe 2 durabile).

Si veda la tabella riporta in figura a lato riassuntiva delle classi di durabilità  di diverse specie legnose. 

Tuttavia tra le specie legnose piö utilizzata nella costruzione (per facilità  di lavorazione, disponibilità  di materiale, etc.), sicuramente è il larice quello che offre garanzie maggiori in termini di resistenza agli attacchi biotici ed alle intemperie. 

Inoltre occorre sottolineare il maggior peso di una corretta »protezione costruttiva« rispetto alle classi di durabilità , eventuali trattamenti e manutenzioni.

Nell’ottica della »protezione costruttiva«, che Lei mi pare di capire stia applicando al suo caso costruttivo, il rivestimento è un elemento di sacrificio, che deve essere sostituito dopo un certo numero di anni, mentre è importante che gli eventuali elementi strutturali in legno siano sempre protetti. 

In questo caso quindi la manutenzione va intesa come sostituzione di elementi ammalorati, mentre non sono necessari trattamenti nel senso di trattamento chimico del materiale (invece è auspicabile utilizzare elementi lavorati in modo tale da lasciare intatta la fibra legnosa, per diminuire la possibilità  di penetrazione dell’acqua all’interno del legno). 

I rivestimenti esterni, infatti, sono di regola per definizione sostituibili nell'ambito di operazioni di manutenzione a lungo termine, quali per esempio la verifica accurata dello stato di una facciata dopo ca. 25 anni dalla messa in opera. D'altra parte gli elementi di rivestimento sono caratterizzati da dimensioni della sezione piuttosto ridotte, in particolar modo da uno spessore di regola al di sotto dei 30 mm; in queste condizioni infatti, presupponendo il rispetto degli accorgimenti di protezione costruttiva piö elementari, si ottengono anche in caso di diretta esposizione alle intemperie delle condizioni di durabilità  piuttosto favorevoli, che situano le aspettative di vita senz'altro almeno al limite superiore delle indicazioni contenute nella tabella citata piö sopra. 

Infine i climi freddi facilitano una crescita estremamente lenta e regolare, creando un materiale con anelli di crescita molto ridotti, con nodi molto piccoli, e quindi particolarmente omogeneo. Cio rende le assi, tavole, e altri segati sottili molto stabili dal punto di vista della sensibilità  alla deformazione da ritiro e rigonfiamento (inevitabili nel caso di elementi di rivestimento) e quindi particolarmente privi torsioni, curvature e soprattutto fessure. 

Queste caratteristiche sono particolarmente apprezzate dal punto di vista esclusivamente estetico della facciata o del rivestimento; esse sono pero anche la base per assicurare una durabilità  decisamente piö lunga degli stessi elementi, in quanto contribuiscono in misura non indifferente a ritardarne il degrado. 

 


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