Esistono limiti normativi relativamente alla formazione di fessure da ritiro nel legno?

Paolo Rabino, MI (Architetto: costruttore): In un cantiere residenziale di nuova costruzione ho optato per copertura in legno lamellare, nelle quali ho notato in fase di posa la presenza di fessure nelle travi di colmo. Vorrei sapare:
1) qual è la fessurazione ammissibile da normativa per sapere se imporre all'impresa la fornitura di nuove travi
2) i riferimenti normativi circa le fessurazioni del legno lamellare

anonimo: Fessurazioni delle travi di copertura. Nel caso di fessurazioni molto estese che si presentano sulla faccia orizzontale e verticale delle travi, quale è le normativa di riferimento che impone limiti di accettabilità ?

manuela vinci, CN (Architetto): E' normale che dei pilastri e delle travi in legno lamellare di pino presentino delle crepe? Nel tempo cosa potrebbe capitare a questi pilastri e travi fisurati usati in strutture per tetti?

Enrico Di Giannantonio, RM (Altro: impiegato): Circa 6 mesi fa è stato rifatto il tetto della mia casa ubicata nel centro storico di un paese in provincia di Viterbo. Le travi di legno di castagno che sono state messe in opera ad oggi presentano delle profonde lesioni longitudinali per tutta la loro lunghezza (circa 5 metri di luce). La ditta che ha eseguito i lavori dice che è normale e che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Gradirei un Vostro parere ed eventualmente l'indicazione di un esperto che possa valutare la situazione.

anonimo: Siamo un'azienda che acquista legno lamellare qualita' a vista GL24 con impregnante all'acqua. Si stanno verificando fessurazioni sulle travature e la clientela ormai diventata esigente inoltra molti procedimenti legali di contestazioni e addirittura di rimozione e risarcimento delle strutture. Vorremmo essere aiutati in materia legislativa.

giovanna cortivo, VI (Architetto): Quali sono i limiti di tollerabilità  dimensionale (larghezza e profondità ) delle fessurazioni su travature strutturali in legno (abete) massiccio?

ultimo aggiornamento
29.03.2010 (03.08.2009)
Nr.: 9315


Risposta team esperti Ing. Andrea Bernasconi:

Si tratta di una domanda posta molto di frequente, la cui riposta necessita la considerazione di diversi aspetti, che riassumiamo di seguito.

Non esiste nessuna normativa che definisce - o addirittura limita - la formazione di fessure da ritiro del legno durante la fase di servizio, in quanto le fessure da ritiro non hanno un effetto diretto sul comportamento strutturale delle travi di legno.

Le fessure da ritiro del legno dipendono esclusivamente dalla sua variazione di umidità , e quest'ultima dipende dal percorso che il legno in questione segue ed ha seguito anche dopo aver lasciato lo stabilimento di produzione ed anche dopo che la sua posa in opera sia stata eseguita.

Il legno lamellare è sempre prodotto da lamelle essiccate al 12% in modo industriale; le fessure presenti, a questo stadio, sono di regola ridotte e limitate dalle regole di classificazione del materiale. Il legno lamellare presenta quindi una fessurazione molto ridotta. In caso di aumento del contenuto di acqua il legno si gonfia, spesso in modo difficilmente riconoscibile; soltanto durante la successiva essiccazione, per esempio dopo la messa in opera, quando avviene di nuovo la sua essiccazione e in condizioni meno favorevoli che durante la produzione e l'essiccazione delle singole lamelle, si creano le fessure da ritiro. Quest'ultime - se tali - non pregiudicano le funzioni strutturali del legno, ma danno adito a contenziosi piö o meno importanti per ragioni estetiche.

Alla luce di cio dovrebbe essere facilmente comprensibile, come sia praticamente impossibile definire un'ampiezza massima delle fessure, e come comunque non sarebbe corretto farne una caratteristica di responsabilità  del produttore o di un singolo attore del processo di lavorazione. È anche piuttosto semplice riconoscere come una fessurazione importante del legno lamellare tradisca un suo assorbimento di acqua, in quantità  non trascurabile, dopo la produzione. Una procedura di trasporto e montaggio corretta, che preveda cioè le dovute misure di protezione del legno, e una fase di cantiere di breve durata, permettono di evitare questi problemi.

La fessurazione del legno - lamellare e non - è definita e regolata, inoltre, dalle normative che definiscono la classificazione del materiale. Tali prescrizioni si riferiscono pero alla fase di lavorazione corrispondente, e non alle variazioni di umidità  della fase di servizio.

Inoltre per diversi prodotti - di legno massiccio e lamellare - la fessurazione è limitata dai criteri di qualità  del prodotto, o da quelli garantiti di volta in volta dal produttore. Ma anche in questo caso, cio che avviene dopo la produzione non soggetto a questi vincoli. 

Per concludere ricordiamo che queste osservazioni si riferiscono esclusivamente alle fessure da ritiro; dovessero esserci dubbi circa l'origine delle fessure, è indispensabile l'intervento di uno specialista a valutare il singolo caso.


La mia domanda alla redazione...

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