Esistono norme di riferimento che definiscono la fornitura di materiale con qualità "a vista"?

anonimo: Ho esaminato i portali di legno lamellare di conifere europee che compongono la struttura di una copertura sempre in legno, questa composta da tavolato in lamellare di spessore 120 mm non maschiato. Si sono manifestate numerose crepe dopo il montaggio, sopratutto in corrispondenza dei vari nodi realizzati in carpenteria metallica, solo in parte coincidenti con i piani di incollatura. Inoltre le fughe del tavolato sono molto variabili come spessore. Trattandosi di una fornitura richiesta a vista, si rilevano situazioni esteticamente inaccettabili: le crepe appunto, la quantità enorme di nodi cariati e no, sia sulle travi che sul tavolato, oltre alla irregolarità delle fughe del tavolato. Vorrei sapere se esistono norme di riferimento o letteratura di indirizzo che fornisce elementi valutativi circa gli aspetti estetici richiamati.

ultimo aggiornamento
19.06.2017 (13.05.2017)
Nr.: 18155


Risposta team esperti Ing. Andrea Bernasconi:

Diverse riposte di questo servizio trattano il tema della qualità estetica del materiale, e abbiamo sempre ribadito come gli aspetti estetici siano regolati a livello contrattuale fra il fornitore e l'acquirente del materiale. Spesso si fa riferimento a definizioni e descrittivi propri al fornitore, che sono regolarmente sottoscritti dall'acquirente.

Quanto descritto nella domanda lascia intendere che il materiale è stato posato con un tasso di umidità più elevato di quello di servizio. Lo spessore del tavolato (non meglio definito, si tratta probabilmente di un multistrato o di elementi incollati posati in orizzontale) di 120 mm lascia inoltre intendere che si tratta di una struttura di dimensioni piuttosto grandi. L'essiccazione del legno provoca la fessurazione e la "irregolarità" delle intercapedini fra i singoli elementi del tavolato. Perché il legno debba essiccare, occorre che abbia assorbito acqua in precedenza, in quanto tanto il lamellare come tutti i prodotti incollati sono prodotti con materiale ben essiccato. Quando sia stata assorbita l'acqua è impossibile dirlo con certezza: durante il trasporto o il montaggio, dopo il montaggio, eventualmente anche dopo la messa in servizio.

Rassicurante è la constatazione che le fessure non sono sistematicamente coincidenti con i piani di incollatura: è infatti il legno a fessurarsi e non lo strato di colla.

Se è stata concordata una fornitura di materiale di qualità "a vista" è probabile che i nodi di grandi dimensioni e/o "cariati" siano stati esclusi dalle specifiche di riferimento contrattuale - ammesso che ve ne siano e che siano note. Ci si deve però chiedere se e con che procedure il materiale fornito sia stato formalmente accettato o meno in fase di posa in opera. La discussione si fa decisamente diversa in relazione alle fessure, in quanto occorre definire anche la causa delle stesse.

 

 


La mia domanda alla redazione...

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