Nel caso di rinforzi di solai esistenti con travi in legno e pavimentazioni con massetto in graniglia, quale puo essere un possibile soluzione volta al mantenimento della tipologia di pavimentazione esistente?

Mirna Irene , TO (Architetto): Spett.le Promolegno,
mi trovo a dover restaurare una singola unità  immobiliare i cui solai portanti a pavimento e a soffitto sono costituiti da strutture in legno: travi e travetti in rovere, tavolato in pioppo. In particolare il solaio a pavimento ha subito stratificazioni di pavimentazioni nel tempo. Gli originari palchetti in legno sono stati sostituiti nell'800 con pavimenti in graniglia, posati a calce direttamente sull'assito portante e nel dopoguerra sono state sovrapposte alle pavimentazioni in graniglia nuove pavimentazioni in ceramica. Inoltre sui solai, gravano attualmente alcune tramezzature in muratura.
Le strutture portanti a pavimento, nonostante i sovraccarichi presenti (deduco questo dalle indagini che ho condotto al piano inferiore) si presentano ad una prima lettura in buono stato di conservazione e la deformazione elastica delle travi non è rilevante.
Vi volevo sottoporre per un confronto, una preliminare ipotesi di intervento, che dovrà  per certo essere verificata staticamente.
In primo luogo si intercettano a pavimento la/le travi principali, si verifica il loro stato conservativo e si valuta la possibilità  di un consolidamento andando ad aumentare la sezione portante della trave esistente con tasselli in legno e tavole collaboranti; successivamente si smantellano le vecchie pavimentazioni e sottofondi sino ad arrivare al tavolato esistente e dopo aver valutato lo stato conservativo del tavolato e fatto gli opportuni interventi di manutenzione e sostituzione delle parti ammalorate, si stende un foglio di materiale isolante e traspirante, successivamente si irrigidisce il piano del solaio utilizzando un nuovo tavolato disposto in modo ortogonale, inchiodato a quello esistente ed ammorsato alle murature perimetrali. Sul nuovo tavolato sarà  posato del materiale granulare minerale (massetto leggero), che verrà  livellato per poter consentire la stesura di un pannello in fibra di legno, su cui posare due pannelli ortogonali tra loro in gesso, per poi chiudere con il palchetto, inchiodato al pannello in fibra di legno.
Questa tipologia di intervento proposta, a mio parere, non è la soluzione ottimale per i bagni o per ambienti ad uso cucina, lavanderia, etc., dove, nel caso specifico, si vorrebbero recuperare i pavimenti di graniglia ottocenteschi.
Sono presenti sul mercato pannelli particolari o esistono accorgimenti che si possono adottare che permettono comunque di ottenere un buon risultato, utilizzando anche per bagni, cucine, etc.la tipologia presentata?
Per quanto riguarda le partizioni interne, per il tipo di intervento in esame sono piö indicate le pareti in cartongesso o quelle in legno?
Quali sono i tipi di pannelli strutturali in commercio che meglio si prestano in generale ad essere impiegati nel recupero edilizio?

Ringrazio e porgo cordiali saluti

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (26.04.2007)
Nr.: 7086


Risposta team esperti :

Nel consolidamento dei solai lignei esistenti viene comunemente utilizzata la tecnica di rinforzo che prevede l'accoppiamento delle travature esistenti con una soletta piö rigida collaborante.
Tale soletta rigida viene realizzata solitamente in calcestruzzo, anche se esistono piö recenti esperienze di utilizzo di sistemi legno-legno, come viene mostrato piö avanti.
I vantaggi, di natura statica, offerti dalla struttura che così si viene a formare, possono essere sintetizzati come segue: 

  • il solaio dimostra incrementi non trascurabili di resistenza e di rigidezza nei riguardi della struttura originale;
  • la soletta contribuisce ad una piö efficace ripartizione trasversale dei carichi verticali;
  • la soletta costituisce un efficace collegamento orizzontale tra i diversi elementi portanti verticali dell`organismo edilizio, ponendosi quindi anche come efficace mezzo di trasmissione delle sollecitazioni orizzontali ai sistemi di controvento.

 Si possono inoltre citare i miglioramenti di carattere funzionale ottenuti mediante tale intervento: isolamento acustico, resistenza al fuoco, controllo delle vibrazioni.

Come da Lei osservato, la possibilità  di applicare questa tecnica di intervento dipende , ovviamente, dallo stato di conservazione delle travi esistenti che deve essere analizzato con attenzione. Inoltre l`efficacia statica dell`intervento è condizionata soprattutto dal comportamento della connessione utilizzata per collegare i differenti elementi che formano la struttura composta che si vuole realizzare, comportamento che deve essere progettata e verificato in maniera adeguata, anche a partire dalla scelta della tipologia di connettore maggiormente adeguato.

 

Un ulteriore vantaggio presentato da tale tecnica di intervento è la possibilità  di rinforzo al di sopra del solaio, senza »disturbare« la parte intradossale che in molti casi puo essere di un certo pregio (presenza di dipinti o stucchi sui soffitti, decorazioni sulle parti lignee, etc..).

In alcuni casi tuttavia vi puo essere anche l`esigenza di conservazione della pavimentazione esistente. Un esempio di intervento volto al rinforzo del solaio mantenendo la pavimentazione originale è riportato al paragrafo 4.2.5.3 del testo »Piazza M., Tomasi R., Modena R. (2005), Strutture in legno - Materiale, calcolo e progetto secondo le nuove normative europee, Ulrico Hoepli Editore, Milano«.

L`esempio si riferisce ad una tecnica di consolidamento utilizzata in un intervento di recupero di un edificio storico (solaio del piano nobile del Caffè Pedrocchi a Padova, opera di Giuseppe Jappelli, 1826-1842). L`intervento in oggetto si è reso necessario per le nuove esigenze di utilizzo, che prevedevano un aumento del sovraccarico accidentale dal valore stimato in precedenza (3 kN/ m²) ad un nuovo valore pari a 5 kN/ m², corrispondente al sovraccarico attualmente previsto dalla normativa italiana per la categoria 4 (sale da ballo, aree di vendita con esposizione diffusa ecc.).

Il solaio originariamente presente era del tipo con travi di legno (circa 160 à— 200 mm), tavolato (40 mm), soletta in conglomerato non collaborante (terrazzo »alla veneziana«, spessore 100 mm), pavimentazione con tavole e rivestimento in parquet (totale 40 mm). L`intervento di consolidamento ha previsto la riduzione di spessore della parte inferiore del conglomerato della »veneziana« per l`alloggiamento delle tavole strutturali collaboranti con le travi esistenti, realizzate in legno lamellare, con spessore di 50 mm (vedi figura a lato). Il collegamento è realizzato tramite pioli metallici incollati tra le travi esistenti e le tavole in legno lamellare.

Nel testo citato si vengono illustrate le procedure di verifica strutturale dell`intervento di recupero.


La mia domanda alla redazione...

Gentile utente, a causa della riorganizzazione del servizio al momento non è possibile inserire le domande agli esperti. Cerchiamo di riattivare il servizio non appena possibile.

Servizio gratuito di informazione tecnica. Condizioni del servizio.