Nel caso di strutture a telaio, quale rigidezza nel piano dei diaframmi lignei è opportuno considerare?

anonimo: Dovrei realizzare una struttura a telaio di un solo piano, pilastri in legno a 60 cm di interasse, su di queste poggia una trave di cordolo sulla quale scarica il solaio (sempre con travi di legno). Affinché il solaio di copertura conferisca una adeguata rigidezza all' intera struttura é necessario sempre considerare un massetto di cls o controvento di copertura o é sufficiente con un sistema di travi principali e secondarie ortogonali o addirittua solo con travi principali e tavolato inchiodato?

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (17.07.2012)
Nr.: 14224


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

Le NTC 08 trattano il ruolo dei solai rigidi al punto 7.2.6:

"Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano, a condizione che siano realizzati in cemento armato, oppure in latero-cemento con soletta in c.a. di almeno 40 mm di spessore, o in struttura mista con soletta in cemento armato di almeno 50 mm di spessore collegata da connettori a taglio opportunamente dimensionati agli elementi strutturali in acciaio o in legno e purché le aperture presenti non ne riducano significativamente la rigidezza."

L’ipotesi di infinita rigidezza nel caso di altre soluzioni costruttive deve quindi essere giustificata dal progettista. A tal proposito si ricordi che l’ipotesi di infinita rigidezza o meno degli impalcati dipende dal confronto della loro rigidezza con quella delle strutture in elevazione: in generale quindi la rigidezza nel piano dell’orizzontamento potrà  essere considerata infinita o meno, a seconda della rigidezza delle strutture in elevazione cui l’orizzontamento stesso è collegato.

In linea di principio per giustificare tale ipotesi si deve procedere con una modellazione che tenga conto della deformabilità  di piano per poi operare un confronto con gli spostamenti orizzontali ottenuti nel caso di solaio rigido. Dall’ EC8 (punto 4.3.1): »La membratura è considerata rigida, se, quando è modellata con la sua flessibilità  reale nel piano, i suoi spostamenti orizzontali non superano in nessun punto quelli che risultano dall’ipotesi di membratura rigida per piö del 10% degli spostamenti orizzontali assoluti corrispondenti nella situazione sismica di progetto.« Si ha quindi una definizione puramente teorica e poco operativa.

Di fatto quindi le norme permettono al progettista di utilizzare la definizione di solaio rigido solo nei casi già  citati o nel caso di impalcati lignei che rispettino le disposizioni costruttive date al punto 7.7.4 e 7.7.5.3 delle NTC (solamente nel caso di strutture con elementi verticali sismoresistenti in legno pero):

"7.7.4 ANALISI STRUTTURALE

Gli impalcati devono essere in generale assunti con la loro deformabilità ; possono essere assunti come rigidi nel modello strutturale, senza necessità  di ulteriori verifiche se:

a) sono state rispettate le disposizioni costruttive date nel successivo § 7.7.5.3 per gli impalcati o, in alternativa se pertinente, § 7.7.7.2;

b) eventuali aperture presenti non influenzano significativamente la rigidezza globale di lastra nel proprio piano.«

"7.7.5.3 Disposizioni costruttive per gli impalcati

Per quanto riguarda gli impalcati, si applica in generale quanto previsto al § 4.4, con le variazioni seguenti:

a) eventuali fattori di incremento della capacità  portante dei mezzi di unione ai bordi dei rivestimenti strutturali e dell’incremento dell’interasse dei chiodi lungo i bordi discontinui dei pannelli non devono essere utilizzati;

b) la distribuzione delle forze di taglio negli impalcati deve essere valutata tenendo conto della disposizione effettiva in pianta degli elementi di controvento verticali;

c) i vincoli nel piano orizzontale tra impalcato e pareti portanti verticali devono essere di tipo bilatero.

Tutti i bordi dei rivestimenti strutturali devono essere collegati agli elementi del telaio: i rivestimenti strutturali che non terminano su elementi del telaio devono essere sostenuti e collegati da appositi elementi di bloccaggio taglio-resistenti. Dispositivi con funzione analoga devono essere inoltre disposti nei diaframmi orizzontali posti al di sopra di elementi verticali di controvento (ad esempio le pareti). La continuità  delle travi deve essere assicurata, specialmente in corrispondenza delle zone di impalcato che risultano perturbate dalla presenza di aperture.

Quando gli impalcati sono considerati, ai fini dell’analisi strutturale, come rigidi nel loro piano, in corrispondenza delle zone nelle quali si attua il trasferimento delle forze orizzontali agli elementi verticali (per esempio le pareti di controvento) si deve assicurare il mantenimento della direzione di tessitura delle travi di impalcato."


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