Riuscireste a risolvere l'ambiguità contenuta nelle definizioni di tipologie strutturali (Tab. 7.7.I NTC 08) al fine di stabilire il fattore di struttura da adottare nella progettazione delle stesse?

Luca Angeli, BO (Ingegnere): Riuscireste a risolvere l'ambiguità contenuta nelle definizioni di tipologie strutturali (Tab. 7.7.I NTC 08) al fine di stabilire il fattore di struttura da adottare nella progettazione delle stesse? In particolare non è chiara la distinzione tra pannelli di parete (chiodati o incollati) e diaframmi (chiodati o incollati).

ultimo aggiornamento
05.11.2015 (22.09.2014)
Nr.: 15800


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Sia le norme tecniche che l'Eurocodice 8 prevedono i seguenti fattori di struttura: q0 pari a 3 nel caso di "pannelli di parete chiodati con diaframmi incollati, collegati mediante chiodi e bulloni", q0 pari a 5 nel caso di "pannelli di parete chiodati con diaframmi chiodati, collegati mediante chiodi e bulloni". In particolare si può assegnare il valore massimo 5 nel caso di edifici tipo platform frame (ossia edifici intelaiati chiodati) pur di rispettare le prescrizioni relative alle zone dissipative fornite al paragrafo 7.7.3 delle NTC: il materiale di rivestimento di pareti e diaframmi deve essere di legno o di materiale da esso derivato, con uno spessore minimo pari a 4d e con diametro d dei chiodi non superiore a 3,1 mm. Qualora non tutte le prescrizioni indicate siano soddisfatte ma si assicura almeno uno spessore minimo del materiale di rivestimento pari a 3d si puo adottare un fattore q0 ridotto pari a 4.

Le norme non chiariscono in modo esaustivo la differenza tra le varie tipologie strutturali: la scelta del fattore di struttura va giustificata dal progettista, il quale deve garantire il raggiungimento di una duttilità  tale da poter giustificare l’adozione dei coefficienti q proposti. Dato che le zone dissipative sono localizzate per lo più nei collegamenti dei pannelli di parete e che gli orizzontamenti (diaframmi di solaio o di copertura) rivestono una funzione fondamentale nel ripartire le azioni tra le varie pareti e in genere un modesto contributo in termini di dissipazione energetica in seguito a sisma, la dipendenza dal tipo di diaframma (chiodato o incollato)  sembra eccessiva: va detto che è difficile valutare in modo tabellare la capacità  di dissipare di una struttura e che molte ricerche sono ad oggi in corso in tale campo.

Nell'interpretazione corrente delle norme si considerano tipicamente (senza pretendere di essere esaustivi):

 

  • pannelli di parete chiodati: pannelli di parete a telaio leggero con fogli di rivestimento (OSB, compensato) chiodati
  • pannelli di parete incollati: pannelli di parete a telaio leggero con fogli di rivestimento incollati (poco o per nulla utilizzati nel nostro Paese), pannelli XLAM
  • diaframmi chiodati: impalcati controventati con fogli di rivestimento  (OSB, compensato)  chiodati
  • diaframmi incollati:  impalcati in XLAM

Si riporta nella figura a lato quanto previsto dall'aggiornamento delle Norme Tecniche approvato nella seduta del 14/11/2014 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Si nota principalmente la novità legata al fatto che i valori del fattore di struttura, oltre che dalla tipologia strutturale, dipendono in modo più chiaro anche dalla classe di duttilità.


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