Vorrei sapere in base a cosa si possa prevedere la direzione della deformazione di una tavola di legno.

anna Shalaby, PD (non assegnato: Studente di restauro): Vorrei sapere in base a cosa si possa prevedere la direzione della deformazione di una tavola di legno. Quale delle due superfici della tavola risulterà  convessa e quale concava in seguito alle fisiologiche deformazioni del legno.

ultimo aggiornamento
30.09.2014 (09.06.2009)
Nr.: 9038


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

I materiale legno presenta dei valori di ritiro termoigrometrico differenziati in funzione delle direzioni anatomiche principali. Questo significa che al variare del contenuto di acqua nel materiale (valori di umidità ), osserviamo variazioni dimensionali differenti tra direzioni longitudinale (lungo le fibre legnose), radiale o trasversali (perpendicolarmente alla fibre legnose). Il rapporto tra i coefficienti di ritiro nelle conifere trasversale/radiale/longitudinale è pari a 24/12/1.

 

L’anisotropia del ritiro implica differenze nelle variazioni dimensionali, comportando nei manufatti lignei alcuni fenomeni fisiologici come le distorsioni della forma originaria dei segnati, lo sviluppo di tensioni interne al materiale, con la conseguente formazioni dei cosiddetti cretti da ritiro. E' in particolare la differenza tra ritiro trasversale e radiale che provoca i fenomeni di distorsione originaria: in accordo con i rapporti prima riportati la deformazione trasversale (cioè lungo gli annelli di accrescimento nella sezione di un tronco) è pari al doppio della deformazione radiale (cioè lungo i raggi parenchimati nella sezione di un tronco).

La figura a lato mostra le conseguenze sui segati di questi fenomeni: in elementi contenenti l’asse midollare (come spesso avviene nelle travi), il formarsi di cretti è praticamente inevitabile, soprattutto se il lato estradossale di una trave risulta vincolato, per esempio, ad una struttura di impalcato.

Altrettanto inevitabile è l’imbarcamento di una tavola, piö pronunciato nelle tavole tangenziali (3). La superficie piö esterna (piö lontana dall'asse midollare) tende infatti a deformarsi maggiormente della superifiecie piö interna, determinando l'imbarcamento della tavola (in questi casi la tavola imbarcata puo essere piallata fino alla forma voluta una volta raggiunta l’umidità  di equilibrio richiesta). Nel caso di una tavola radiale (7), i bordi della tavola di deformano maggiormente (essendo praticamente paralleli alla direzione tangenziale (cioè agli anelli di accrescimento), mentre la parte centrale della tavola deforma meno (essendo parallela alla direzione radiale).

Diverso, e legato all’effettiva presenza di difetti del legno, è il caso delle tavole arcuate, falcate svergolate, fenomeni in generale associati alla presenza di anomalie del legno (legno di reazione, tensioni interne, fibratura elicoidale). Questi difetti tuttavia possono anche essere accentuati da un’essiccazione mal condotta.

 

 

Cretti (a) e distorsioni (b) da ritiro di elementi a sezione rettangolare, quadrata o circolare in posizioni rappresentative nella sezione trasversale: 1) ovalizzazione delle sezioni circolari; 2) distorsione della sezione rettangolare; 3) tavola tangenziale imbarcata; 4) tavola imbarcata; 5) tavola radiale; 6) elemento fuori cuore; 7) tavola con cuore.


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