Vorrei un chiarimento sull'applicazione del requisito di sovraresistenza riportato al punto 7.7.6 NTC.

Roberto Trevisan, VI (Ingegnere): Vorrei un chiarimento sull'applicazione del requisito di sovraresistenza delle unioni dissipative (punto 7.7.6 NTC , possibilmente un esempio reale).

ultimo aggiornamento
29.03.2010 (17.02.2010)
Nr.: 10088


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Le norme tecniche riportano al punto 7.7.6 alcune indicazioni riguardanti il criterio di gerarchia delle resistenze:

"Al fine di garantire lo sviluppo del comportamento ciclico dissipativo in corrispondenza delle zone assunte come dissipative, tutti gli altri elementi strutturali e/o connessioni devono essere progettati con adeguati valori di sovraresistenza.

Tale requisito di sovraresistenza si applica, in particolare, a:
a) collegamenti di elementi tesi o qualsiasi collegamento alle strutture di fondazione;
b) collegamenti tra diaframmi orizzontali ed elementi verticali di controvento."

L'intento delle norme è chiaro: nel caso di strutture progettate secondo l'ipotesi di comportamento strutturale dissipativo (q maggiore di 1,5), si deve garantire la plasticizzazione dei giunti nelle zone dissipative (pareti a taglio, connessioni a taglio nelle pareti, connessioni tipo hold-down...), evitando rotture fragili. Per fare questo la resistenza di tutti i possibili meccanismi fragili deve essere adeguatamente maggiore: in altre parole tali elementi devono presentare un adeguata sovraresistenza, in modo tale da scongiurare una loro rottura.

E' evidente come, a differenza di quanto riportato per altri materiali quali accaio e calcestruzzo armato, dove sono date chiare indicazioni per il progetto secondo la gerarchia delle resistenze, nel caso delle strutture in legno la norma enuncia un principio senza fornire specifiche indicazioni (gli stessi coefficienti di sovraresistenza non sono definiti in modo preciso dalle norme, se non per quanto indicato al punto 7.2.1 dove si indicano i criteri generali di progettazione, e sono oggetto di sperimentazioni a livello di ricerca).

La norma riporta poi alcuni esempi di elementi che devono esser dotati di sovraresistenza:

- collegamenti in fondazione: ad esempio nel caso di hold-down fissati con tasselli in fondazione si deve dimensionare il tassello con una certa sovraresistenza in modo da evitare che in seguito a sisma la modalità  di rottura non sia la rottura duttile della connessione legno-acciaio ma la rottura fragile a livello del tassello;

- collegamenti tra diaframmi orizzontali ed elementi verticali di controvento: l'edificio deve conservare l'aspetto scatolare, consentendo la dissiapazione nelle pareti; è necessario quindi che il collegamento diaframma-pareti (che consente di "cucire" e collegare le pareti conferendo all'edificio un comportamento scatolare) sia sovraresistente.


La mia domanda alla redazione...

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