Vorrei rivestire con delle perline una parete. Quale tipo di legno mi consiglia? La disposizione delle tavole o delle perline deve essere orizzontale o verticale? Le dovro avvitare o inchiodare?

mario trapanese, PE (Commerciante / Agente legno): Vorrei rifinire e chiudere con legno una struttura con tetto di tegole e legno i cui muri perimetrali sono x metà  blocchi di cemento e metà  listelli di legno inchiodati senza alcuna precisione. Il timpano della struttura non ha alcuna chiusura. Il tutto poggia su un solidissimo pavimento di cemento: quale tipo di legno mi consiglia? la disposizione delle tavole o delle perline deve essere orizzontale o verticale? le dovro avvitare o inchiodare?

ultimo aggiornamento
04.03.2016 (16.05.2011)
Nr.: 11840


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Per garantire la durabilità  del rivestimento in perline, è necessario garantire che si abbia un’adeguata ventilazione (garantita in genere dall’utilizzo di listelli a cui fissare le perline o le tavole di rivestimento) e la possibilità  che l’acqua piovana scorra lungo il rivestimento fino alla base, dove possa allontanarsi dalla costruzione.

La scelta di disporre le perline verticalmente o orizzontalmente è innanzitutto estetica. Nel caso in cui le perline o le tavole profilate siano disposte orizzontalmente bisogna prestare particolare attenzione alla messa in opera (si veda la figura a lato): ovviamente la disposizione delle tavole puo favorire il deflusso dell’acqua (è il caso in cui il maschio dell’elemento sia rivolto in alto) o al contrario favorire il ristagno (è il caso in cui il maschio sia rivolto verso il basso).

 

Bisogna inoltre prestare attenzione al fatto che nelle tavole tangenziali (legno massiccio) le fessure da ritiro tendono a svilupparsi sulla »faccia esterna« del segato, cioè quella piö distante rispetto alla posizione originale del midollo. E’ bene quindi ridurre il rischio di penetrazione dell’acqua nella sezione ponendo verso la direzione esposta alle intemperie la »faccia interna« (ovvero quella verso il midollo), in quanto presenta un minor rischio di fessurazione. Nella figura a lato sono rappresentate alcune modalità  costruttive che possono favorire o sfavorire la durabilità  dell’elemento: nel primo caso un errato posizionamento dei connettori e un’errata orientazione della tavola favorisce l’imbarcamento della stessa, nel secondo caso l’esposizione alle intemperie della faccia esterna favorisce l’assorbimento nelle naturali fessure da ritiro, nel terzo caso infine la corretta disposizione di chiodatura e della tavola, con le fessure da ritiro che si originano nella parte protetta dell’elemento (talvolta le tavole presentano già  degli intagli che permettono di »pilotare« la fessurazione e garantire una certa stabilità  dimensionale) permette un deflusso rapido dell’acqua.

 

Problemi e considerazioni analoghe si hanno anche per tavole disposte a rivestire pareti verticali, come nel caso in esame. Va detto che nel caso delle perline comunque il fissaggio puo non esser fatto con viti/chiodi a vista, ma con chiodi di piccola dimensione inseriti in obliquo nel maschio, i quali vengono poi nascosti dal posizionamento della successiva perlina. In tale modo non solo si garantisce un miglior aspetto estetico, con nessun elemento di fissaggio in vista, ma anche una miglior durabilità  in quanto l’elemento ligneo non è forato dal connettore in zone esposte alle intemperie. In commercio esistono poi clips o sistemi di fissaggio pensati proprio per la posa di perline aventi rispetto al caso illustrato in precedenza una maggior facilità  di rimozione e sostituzione di alcune perline.

Per quanto riguarda la specie legnosa l'utilizzo di tavole in larice consente di per sè una durabilità  maggiore rispetto all'abete. Inoltre trattamenti superficiali da ripetersi con una certa periodicità  negli anni limiteranno molto il "degrado del colore" del legno esposto alle intemperie (sole, acqua).

 


La mia domanda alla redazione...

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