Vorrei avere alcuni chiarimenti sul calcolo delle connessioni a coda di rondine in zona sismica.

anonimo: 1) La CNR 206/2007 rev. 7-10-2008 al punto 7.7 recita che i collegamenti tradizionali di carpenteria lignea, devono esser considerati generalmente in grado di trasmettere solamente sforzi di compressione per contatto (quindi vincolo monolatero) a meno che non siano opportunamente accoppiati ad altre tipologie di unioni. Quindi ad ogni coda di rondine devo inserire una coppia di viti per rendere il vincolo bilatero (così come necessario in zona sismica)?
2) Ovviamente la rigidezza del collegamento con viti è ben diversa da quella del giunto di carpenteria; è possibile sommare i 2 contributi affidando quindi parte del carico alla coda e parte alle viti o si deve necessariamente affidare tutto il carico al collegamento metallico?
3) In entrambi i casi le viti da inserire potranno essere semplici viti del tipo HBS (quindi con solo filetto finale) o dovranno essere viti adatte a portare il taglio, con inserimento a 45°, come ad esempio le WT (viti doppio filetto) o le VGS/VGZ (viti tutto filetto)?

ultimo aggiornamento
22.10.2013 (05.07.2010)
Nr.: 10688


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

1) La geometria a "coda di rondine" permette di evitare lo "sfilamento" della trave secondaria dalla trave principale in caso di azioni orizzontali. Tuttavia risulta piuttosto problematico fare affidamento a tale grado di vincolo, tenendo soprattutto presente la possibilità  di instaurarsi di meccanismi di tipo fragile. L'utilizzo di una coppia di viti inserite a 45° è sicuramente un ottima soluzione in zona sismica, in grado di conferire maggiore resistenza rigidezza e duttilità  alla connessione, evitando l'insorgenza di meccanismi di tipo fragile;

2) non è possibile fare affidamento contemporaneamente a due meccanimi di collasso (crisi sul tenone, crisi sulle viti) caratterizzati da un comportamento meccanico e da una rigidezza in fase elastica diversificate. Infatti per piccole deformazioni la parte maggiore delle sollecitazioni verrà  assorbita da parte degli elementi piö rigidi (le viti), mentre altri meccanismi potranno essere attivati solo per livelli di deformazione tali da innescare la crisi degli elementi piö rigidi;

3) per ragioni di praticità  di montaggio si utilizzano prevalentemente sistemi a filetto completo.

Per maggiori approfondimenti si veda anche:

risponde.promolegno.com/fileadmin/promolegno/documents/corsi/lezioni-corso/3-Tomasi_C2.pdf


La mia domanda alla redazione...

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