Vorrei chiedere il vostro parere sulle diverse tecniche di irrigidimento delle coperture lignee.

Federico Zeba, VR (Ingegnere): Vorrei esporre un mio dubbio. Nella realizzazione di copertura in legno su edificio in muratura, il paragrafo 7.8.1.4 del DM 2008 impone "i solai devono assolvere azione di ripartizione delle azioni orizzontali tra le pareti strutturali, pertanto devono essere ben collegate ai muri e garantire un adeguato funzionamento a diaframma". Detto questo, mi chiedo come sia possibile valutare se l'inserimento di un doppio tavolato in legno sia sufficiente a garantire tale comportamento. L'alternativa è formare una caldana di cls di 5 cm sopra le tavole, soluzione che vedo alquanto dannosa e che elimina i vantaggi di leggerezza del legno.

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (03.01.2013)
Nr.: 14569


Risposta team esperti Ing. Roberto Tomasi:

La realizzazione di una cappa di ca di 5 cm collegata alla copertura esistente garantisce l'ipotesi di diaframma infinitamente rigido in accordo con quanto riportato nelle Norme Tecniche per le Costruzioni, tuttavia questa soluzione presenta dei punti sfavorevoli già  evidenziati nella domanda.

L’ipotesi di infinita rigidezza del diaframma nel caso di altre soluzioni costruttive piö leggere (controventatura mediante doppio tavolato, nastri d’acciaio, tavole di legno diagonali, pannelli a base di legno, ecc.) deve invece essere giustificata dal progettista, anche in considerazione di quanto indicato nelle norme tecniche per le costruzioni al punto 7.2.6, dove si riporta quanto segue:

"C7.2.6 CRITERI DI MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA E AZIONE SISMICA Gli orizzontamenti devono essere dotati di opportuna rigidezza e resistenza nel piano e collegati in maniera efficace alle membrature verticali che li sostengono perché possano assolvere la funzione di diaframma rigido ai fini della ripartizione delle forze orizzontali tra le membrature verticali stesse.....Essi possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano se, modellandone la deformabilità  nel piano, i loro spostamenti orizzontali massimi in condizioni sismiche non superano per piö del 10% quelli calcolati con l’assunzione di piano rigido. Tale condizione puo ritenersi generalmente soddisfatta nei casi specificati nelle NTC (v. § 7.2.6), salvo porre particolare attenzione quando essi siano sostenuti da elementi strutturali verticali (per es. pareti) di notevole rigidezza e resistenza."

La soluzione del doppio tavolato consente un incremento di rigidezza molto interessante, evidenziato da diversi riscontri sperimentali, tuttavia non esistono allo stato attuale ancora chiare indicazioni, nè a livello di normativa nè a livello di documentazione tecnica, su come modellare la rigidezza nel piano di tali sistemi. Si rimanda alla seguente pubblicazione dove vengono descritte queste sperimentazioni e viene riporta un'analisi di pushover di un edificio in muratura con diversi sistemi di irrigidimento di un solaio esistente:

 

"Giongo I, Piazza M, Tomasi R (2011), Pushover analysis of traditional masonry buildings: influence of refurbished timber-floors stiffness, Proceedings of the International Conference On Structural Health Assessment Of Timber Structures. Lisbon «¢ 16-17 June 2011"


La mia domanda alla redazione...

Gentile utente, a causa della riorganizzazione del servizio al momento non è possibile inserire le domande agli esperti. Cerchiamo di riattivare il servizio non appena possibile.

Servizio gratuito di informazione tecnica. Condizioni del servizio.