Vorrei sapere quali specie legnose è preferibile usare per applicazioni esterne anche esposte alla pioggia.

Fabrizio Prato, TO (Architetto): Vorrei sapere quali essenze è preferibile usare per applicazioni esterne anche esposte alla pioggia (rivestimenti di facciata o pavimentazioni di balconi). In questi casi di applicazioni esterne è preferibile trattare il legno con appositi prodotti o lasciar invecchiare naturalmente il legno.

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (22.04.2008)
Nr.: 7697


Risposta team esperti Ing. Massimo Del Senno:

Posto che fra le conifere indigene la specie tradizionalmente impiegata per applicazioni esterne è il larice, mentre fra le latifoglie si preferisce il rovere, è chiaro che entrano in gioco considerazioni di carattere estetico (e di rispetto delle tradizioni costruttive locali) ed economiche.

Va comunque ricordato che l'esposizione diretta agli agenti meteorici è, per quanto possibile, da evitare. Ricorrendo per esempio, all'uso di elementi aggettanti se l'esposizione era inevitabile nell'edilizia tradizionale era frequente 'impiego di elementi di sacrificio. Gli elementi con importanti sviluppi orizzontali devono essere realizzati in maniere da evitare il ristagno dell'acqua come pure le sedi di giunti.

Si possono utilizzare anche specie non europee, sia di climi temperati che tropicali, per le prime valgono gli stessi discorsi appena fatti, mentre per le seconde non è possibile generalizzare: ci si puo di regola attendere una maggior durabilità . Per le specie legnose tropicali ci possono essere tuttavia problemi di disponibilità , lavorazione, tecnologia, costi, impatto ambientale, che dovrebbero essere valutati attentamente prima di orientarsi verso questa scelta. Dal punto di vista della compatibilità  ambientale, per evitare inconvenienti, è bene esigere sempre che la documentazione riporti il nome scientifico e sia corredata dalle certificazioni che attestino la legittimità  dell'importazione. Nel dubbio è competente il corpo forestale dello stato.

In alternativa si potrebbe ricorrere a prodotti di recente presentati sul mercato sotto diversi nomi, e comunque consistenti in legno trattato termicamente (in genere Abete rosso) che, sia pure prezzo di un leggero decadimento delle proprietà  meccaniche (in particolare aumenta la fragilità  sono caratterizzati da interessanti incrementi di durabilità  e stabilità  dimensionale rispetto ai legni "naturali".

Per evitare che il colore del legno invecchi non esiste che una soluzione: coprirlo ricorrendo a pitture (ma non sembra questo il caso) o a impregnanti pigmentati (»tinte«, impropriamente dette a volte »mordenti«). Le tinte possono essere proposte per simulare il colore del legno o con colori decisamente diversi (per esempio il giallo o il rosso tipici del nord Europa).


La mia domanda alla redazione...

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