Come posso collegare un solaio con travi in legno ad un cordolo in C.A.?

anonimo: Ho un solaio in legno da collegare ad un cordolo in calcestruzzo.
come fare per garantire il "collegamento"senza interrompere la continuità  del cordolo che penso di dover garantire nel rispetto di una buona risposta al sisma?

ultimo aggiornamento
10.10.2014 (23.10.2007)
Nr.: 7365


Risposta team esperti Ing. Mauro Andreolli:

Si rimanda alle indicazioni contenute in normativa, facendo in particolare riferimento a quanto previsto dalla »Bozza delle Norme Tecniche per le costruzioni« andata al voto dell'assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nella seduta del 27 luglio 2007 e scaricabile gratuitamente dal sito www.rete.toscana.it al link: http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/classificazione/index_cdm.htm

7.8 COSTRUZIONI DI MURATURA

7.8.4.1 Regole di dettaglio

7.8.4.1.1 Costruzioni in muratura ordinaria

Ad ogni piano deve essere realizzato un cordolo continuo all’intersezione tra solai e pareti. I cordoli avranno larghezza almeno pari a quella del muro. È consentito un arretramento massimo di 6 cm dal filo esterno. L’altezza minima dei cordoli sarà  pari all’altezza del solaio. L’armatura corrente non sarà  inferiore a 8 cm2, le staffe avranno diametro non inferiore a 6 mm ed interasse

non superiore a 25 cm. Travi metalliche o prefabbricate costituenti i solai dovranno essere prolungate nel cordolo per almeno la metà  della sua larghezza e comunque per non meno di 12 cm ed adeguatamente ancorate ad esso.

 

La realizzazione di particolari che prevedano l'«annegamento« delle testate delle travi lignee all’interno del cordolo in cemento armato, finiscono di fatto per interrompere la continuità  del cordolo stesso (ben diverso è il caso in cui il solaio sia realizzato con travetti prefabbricati per solai in latero-cemento). Tali soluzioni sono inoltre poco corrette dal punto di vista della durabilità : gli appoggi degli elementi sono un punto estremamente delicato, in quanto la penetrazione dell’acqua all’interno del legno è facilitata dalla presenza della fibra legnosa aperta nelle testate delle travi. Per questa ragione si deve garantire, intorno alle testate, un’opportuna areazione degli elementi, e deve evitarsi un contatto diretto tra il legno ed altri materiali che possono rilasciare acqua.

Si riportano alcuni possibili particolari costruttivi, che rispettino le prescrizioni normative e le regole del »buon costruire«, in grado di garantire all’elemento ligneo una buona durabilità . A questo scopo puo essere utile l’appoggio della trave su una tavola che funga da dormiente, proteggendo la trave da eventuale umidità  che risale per capillarità , e il rivestimento con uno strato di materiale protettivo, ad esempio sughero, in grado di limitare fenomeni di condensa d’umidità  a contatto con la superficie della trave. 

La realizzazione di un cordolo fino al fino interno del muro rende di fatto, applicando alla lettera la norma, non del tutto corretta la soluzione A).

La soluzione B) prevede la realizzazione di un cordolo su tutto lo spessore della muratura (con un arretramento dal filo esterno di 6 cm), cordolo realizzato sopra la trave e collegato ad essa mediante viti inserite a 45°.

La soluzione C) prevede l’utilizzo di piastre metalliche (sistemi di connessione progettati ad hoc o presenti a catalogo) in grado di collegare la trave lignea al cordolo.

 


La mia domanda alla redazione...

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